Fino alla fine del 1800 i cantanti d’opera venivano sottoposti a una pratica raccapricciante: prima della pubertà, venivano castrati in modo tale da preservarne la voce da ragazzini fino all’età adulta.
Incredibilmente, la castrazione effettuata in tenera età, alterava il regolare sviluppo corporeo, così come il canto allargava le costole e modificava la posizione del diaframma.
Così alcuni ricercatori dell'Università di Padova hanno riesumato il corpo del cantante d’opera Gaspare Pacchierotti per capirne di più sull’anatomia di questi cantanti 'castrati.' I resti dello scheletro sono stati portati al laboratorio del Museo di Anatomia Patologica, dove sono stati sottoposti a TAC e raggi X.
“I castrati erano spesso molto più alti rispetto ai loro coetanei inalterati, lo scheletro del petto molto più ampio e a forma di botte, le gambe lunghe e slanciate. La laringe rimaneva quella di bambino e spesso sviluppavano problemi alla spina dorsale e osteoporosi dovuti agli effetti ormonali della castrazione”, spiegano gli scienziati.
“Pacchierotti conferma queste caratteristiche. Era particolarmente alto, almeno 1.90 metro stimato misurando femore, tibia e omero e ha dato un valore di circa 191 centimetri. Aveva conservato alcune cartilaginei che generalmente scompaiono con la pubertà. Aveva problemi alla spina dorsale e osteoporosi dovuti agli effetti ormonali della castrazione”.
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