Chiarastella Foschini e Luca Serranò per “la Repubblica”
Otto ore per rispondere al giudice, al pm e, soprattutto, agli oltre cento quesiti dei difensori. Si è tenuto ieri mattina l'interrogatorio (in forma semiprotetta) della studentessa di 21 anni che nel maggio di un anno fa, a Siena, denunciò uno stupro di gruppo da parte di 4 giovani, tra cui il centrocampista del Genoa Manolo Portanova.
La ragazza ha risposto in collegamento video, tornando ancora una volta ad accusare il calciatore e i suoi amici. Otto ore in cui non sono mancati momenti drammatici: «Ha ripercorso minuto per minuto tutta la vicenda, anche quando i difensori degli imputati hanno provato a metterla in difficoltà - commenta il suo avvocato, Jacopo Meini - Ed è scoppiata a piangere tre volte, quando le hanno rivolto domande su quella mezz' ora in cui è avvenuta la violenza, ma è stata precisa e puntuale. Ha avuto l'opportunità di portare con sé un'amica che le è stata accanto e le ha fatto da supporto».
Di «interrogatorio pesante, lunghissimo», parla Chiara Bini, avvocato dell'associazione Donna chiama donna, ammessa come parte civile. Novanta i quesiti formulati dal difensore di Portanova, Gabriele Bordoni, secondo cui sono emersi elementi tali «per confermare quello che abbiamo sempre sostenuto, ossia che non c'è stata violenza».
L'incidente probatorio era stato ordinato dal gup Ilaria Cornetti e rappresentava uno degli snodi fondamentali dell'udienza preliminare, in cui sono imputati, oltre a Portanova (che ha chiesto di farsi processare con rito abbreviato), Alessio Langella, 24 anni e Alessandro Cappiello, 25. La posizione del quarto giovane (all'epoca diciassettenne) che avrebbe partecipato alla violenza è invece al vaglio del tribunale dei minori.
Secondo la ricostruzione, la ragazza si era invaghita del calciatore e da almeno due settimane si sentiva con lui tramite WhatsApp: quella sera, mentre era fuori a cena con un'amica in piazza del Campo, ci fu un altro contatto seguito dalla proposta da parte del calciatore di raggiungere una festa. Una volta arrivata nell'abitazione, la studentessa si sarebbe appartata con Portanova in una stanza, subendo un primo assalto da parte degli amici di lui. Prima baci e abbracci, poi una spinta sul letto.
Il gruppetto sarebbe stato scacciato, salvo tornare alcuni minuti più tardi nella stanza (senza vestiti) per abusare della giovane, usando il cellulare per fare foto e video. Una ricostruzione respinta dalle difese che ieri sono tornate a mettere in discussione la versione della studentessa con una pioggia di domande. Gli avvocati hanno chiesto di fare luce anche sul più piccolo dettaglio, compresi alcuni messaggi che la ragazza si era scambiata con alcune amiche prima e dopo la presunta violenza.
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