Giuseppe Scarpa e Paolo Chiriatti per “il Messaggero”
«È andato tutto bene». Un ultimo vocale inviato alla moglie dopo la cena di lavoro. Un messaggio che non lascia presagire niente di drammatico. E invece Paolo Tenna 47 anni, top manager del mondo del cinema, si è congedato così dai suoi cari. Poche ore dopo, l' ad del Torino Film Commission, è volato giù dal quarto piano dell' hotel Mascagni in via Vittorio Emanuele Orlando nel cuore della Capitale.
Un incidente, si è tolto la vita o qualcuno l' ha ucciso? La procura indaga per istigazione al suicidio. Ma il reato, in questo caso, è più una suggestione. Un atto dovuto, funzionale al compimento dell' autopsia che nulla dice, per adesso, sulla dinamiche della morte di Tenna. Ad oggi gli investigatori, l' aggiunto Nunzia D' Elia e i carabinieri della stazione Quirinale propendono più per un incidente o appunto un suicidio. Un gesto, però, che chi lo conosce bene lo definisce «inspiegabile».
Tenna era a Roma per la riunione del consiglio d' amministrazione di Cinecittà, di cui faceva parte da due anni. Più volte era partito dalla sua Torino alla volta della Capitale per incontri di lavoro. Spesso alloggiava nello stesso hotel a due passi dal Quirinale. Giovedì va a cena ai Parioli con Mario Turetta, già direttore del Consorzio delle residenze reali (ovvero della Reggia di Venaria di Torino e delle altre residenze) e da pochi mesi direttore generale per il cinema del ministero dei Beni culturali. «Abbiamo trascorso una piacevole serata - racconta - Paolo era solare come sempre, pronto alla battuta. Ci siamo salutati alle 23,30, dandoci appuntamento per un nuovo incontro sempre a Roma, dove Paolo veniva più spesso per i suoi impegni di lavoro all' Istituto Luce-Cinecittà».
Dalle 23,30 fino alla 2/2,30 c' è però un buco temporale su cui indagano gli investigatori. Con chi ha passato quasi tre ore Tenna? L' ultima persona a vederlo in vita è il receptionist dell' albergo. Il loro incontro non è dei migliori. Il manager gli chiede da bere. Tre bottigliette di mini alcolici. Il dipendente dell' hotel vede che l' uomo è ubriaco e declina la richiesta. All' interno della stanza in cui alloggiava, gli investigatori, non hanno trovato alcun biglietto di addio. Inoltre, rivelano gli inquirenti, il sistema di sicurezza della finestra tipo «vasistas» dalla quale si sarebbe gettato escluderebbe che possa essersi trattato di una caduta accidentale dovuta al fatto di aver alzato un poco il gomito.
La vicenda è in parte un mistero che potrà essere disvelato dall' autopsia. Elementi come il tasso alcolemico nel sangue e la posizione in cui è stato trovato il cadavere in piazza San Bernardo alle 6 di mattina. Quest' ultimo aspetto è fondamentale per gli investigatori, utile per capire come sia caduto, se qualcuno lo ha spinto oppure si è buttato volontariamente. Poco, invece, potranno dire le telecamere del vicino Carrefour che hanno un campo di registrazione molto ristretto. Di più quelle dello stesso albergo che sono state acquisite dai carabinieri del nucleo investigativo.
Sotto shock la moglie, con cui aveva una figlia di 9 anni, e gli amici, ancora increduli di quanto accaduto. «Paolo non si è suicidato», sono pronti a giurare.
Cordoglio è stato espresso dalle istituzioni e dal mondo del cinema, di cui Tenna era rappresentante di spicco ormai da vent' anni. «Sono senza parole», dice Paolo Damilano, presidente di Film Commission Torino Piemonte che poi avverte: «Non verrà tollerata alcuna deriva scandalistica e verrà presa ogni possibile iniziativa di carattere giudiziario per tutelare la rispettabilità e l' onorabilità di Paolo Tenna». Laura Delli Colli, presidente del sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, lo ha ricordato ieri durante la cerimonia delle nomination per i Nastri d' Argento. «E' un incidente che non ci spieghiamo».