ALTRO CHE SET DI HOLLYWOOD: ECCO LA “MINI GAZA” DOVE SI ADDESTRANO I SOLDATI ISRAELIANI – A BALADIA, NEL DESERTO DEL NEGEV, ISRAELE HA COSTRUITO UN VILLAGGIO-POLIGONO, USATO DALL'ESERCITO DI TEL AVIV PER PREPARARE L'INVASIONE DI TERRA NELLA STRISCIA – LA CITTADELLA, REALIZZATA NEL 2005 ANCHE CON FONDI STATUNITENSI E COSTATA 40 MILIONI DI DOLLARI, È DOTATA DI SENSORI, TELECAMERE PER MONITORARE MOVIMENTI… – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per www.repubblica.it

 

baladia - villaggio poligono nel deserto del negev baladia - villaggio poligono nel deserto del negev

I soldati israeliani avanzano con circospezione, in fila indiana, attaccati all’ombra delle case. Davanti a loro, li protegge un carro armato. In cielo, l’occhio di un drone scruta i tetti degli edifici in cerca di cecchini di Hamas. A un tratto, uno dei soldati sfonda un muro con una granata e si infila dentro, seguito dai suoi compagni: hanno localizzato un rifugio del nemico.

 

L’invasione di terra è dunque già cominciata. Ma non nella striscia di Gaza. È cominciata a Baladia, una città artificiale all’interno del territorio di Israele, nel deserto del Negev, che Tsahal, l’acronimo dell’esercito dello Stato ebraico, usa per le esercitazioni […]

 

baladia - villaggio poligono nel deserto del negev baladia - villaggio poligono nel deserto del negev

Una città costruita da tempo, già utilizzata in passato dalle forze speciali, dalle squadre dello Shin Bet che entravano clandestinamente nella striscia in abiti borghesi fingendosi arabi (come si vede nella serie Fauda su Netflix) e dai reparti delle basi vicine a Gaza, ma dove adesso transita un numero ben più grande di truppe, parte dei 360 mila riservisti di tutte le età richiamati in servizio per la guerra contro Hamas […]

 

Non è veramente una città: ha piuttosto le dimensioni di un quartiere o di un villaggio. Somiglia ai fondali di un film western: alcuni edifici sono di cartapesta, di altri esiste soltanto la facciata. Ma la maggior parte sembrano veri e tutta la cittadina è disegnata in modo da ricreare la mappa di Gaza, inclusa l’atmosfera, affinché i soldati israeliani sappiano che cosa li aspetta, come muoversi, dove potrebbe essere il pericolo.

 

baladia - villaggio poligono nel deserto del negev baladia - villaggio poligono nel deserto del negev

La Gaza City della realtà, come si chiama la capitale della striscia, è stata in larga misura svuotata dall’evacuazione che ha fatto seguito all’avvertimento dato da Israele alla popolazione palestinese: andatevene prima che cominci la nostra invasione, per ridurre le perdite fra i civili. Ed è fra strade semi-deserte che avanzano i militari israeliani nelle vie della Gaza immaginaria.

 

[…]

 

Baladia è soltanto il soprannome: significa per l’appunto “città” in arabo. Non è tanto piccola: ha un’estensione di 18 chilometri quadrati. Ed è stata usata non soltanto per preparare incursioni di terra a Gaza, bensì per ogni tipo di guerra o guerriglia urbana.

 

baladia - villaggio poligono nel deserto del negev baladia - villaggio poligono nel deserto del negev

I genieri di Tsahal l’hanno costruita nel 2005, poco dopo il ritiro unilaterale israeliano dalla striscia, aiutati dall’esercito americano, che ha strutture simili per le proprie esercitazioni negli Stati Uniti. È costata un bel po’ di soldi: l’equivalente di 40 milioni di euro. All’interno, le case non contengono niente, né mobili, né suppellettili.

 

Ma ci sono strade, lampioni, scuole, moschee, negozi, edifici a un piano e altri che ne hanno sette o otto, proprio come a Gaza. Ci sono perfino slogan e murales anti-israeliani disegnati sui muri, per rendere più realistico l’ambiente. Anche caschi blu delle Nazioni Unite e forze americane si sono addestrati nella città artificiale del Negev.

 

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Mai però ci erano arrivati tanti soldati come nell’imminenza della probabile invasione di Gaza, che potrebbe essere una delle più vaste e difficili operazioni militari mai compiute da Israele nella striscia. La differenza è che a Baladia non si nasconde un nemico vero. Nella Gaza della realtà, ad aspettare i militari israeliani, nascosti dentro le case e in tunnel sotterranei grandi come una rete della metropolitana, ci saranno gli uomini di Hamas.

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