Massimo Gaggi per il Corriere della Sera
la libido dipende dal livello di testosterone
Imbottirsi di testosterone pensando che sia il modo più efficace per combattere gli effetti dell' invecchiamento. O anche solo perché la pubblicità televisiva ti convince che quella pomata agli ormoni sarà, a qualunque età, il toccasana per la tua vita sessuale e la tua autostima. Negli Stati Uniti, Paese nel quale l' abuso di farmaci è massiccio ed è sostenuto da campagne di spot perfettamente legittime, siamo all' ennesima emergenza: dopo quelle sugli psicofarmaci, sull' abuso di medicinali per aumentare la concentrazione di ragazzi che non soffrono di patologie dell' attenzione ma sono solo un po' pigri e il caso degli antidolorifici oppiacei diventati un modo alternativo di drogarsi, adesso è l' ora del testosterone.
il testosterone cala dopo i quaranta anni
Le deficienze gravi di questo ormone nell' uomo (dovute a ipogonadismo) sono rare e non tutte, dicono gli endocrinologi, vanno curate integrando con altro testosterone. Eppure la Food and Drug Administration, l' agenzia federale che sorveglia i farmaci negli Usa, avverte che l' anno scorso ben due milioni e 300 mila americani sono stati trattati con testosterone: quasi il doppio rispetto a quattro anni fa.
E in questo caso l' uso di un farmaco non necessario non solo può creare rischi per la salute, ma ha anche conseguenze sociali perché modifica il comportamento di chi ne fa uso. L' indagine dei neuroscienziati cognitivi della University of Pennsylvania guidati da Gideon Nave che denunciano l' eccesso di fiducia, le decisioni impulsive, la tendenza a esporsi a rischi molto elevati di chi fa uso di testosterone, è l' ultima, e forse la più efficace, di una serie di ricerche che in tempi recenti hanno fatto emergere le alterazioni dei processi decisionali e le difficoltà nel controllo dei propri impulsi delle persone che fanno uso di questo ormone.
Conseguenze che si manifestano ovunque: dalle liti dopo un incidente stradale a un' eccessiva propensione al rischio di certi «trader» che operano in Borsa. Il New York Times riferisce che due team di neuroeconomisti della Claremont University negli Usa e della Western University dell' Ontario, in Canada, hanno fatto vari esperimenti somministrando a operatori di Borsa pomate agli ormoni e «placebo» ed esaminando successivamente i loro comportamenti in simulazioni di transazioni finanziarie. Quelli trattati con testosterone hanno deciso più in fretta prendendo rischi molto più elevati.
In effetti l' eccesso di testosterone a Wall Street è stato a lungo mitizzato, come testimoniano anche i film di Martin Scorsese e Oliver Stone. Tutto finito col crollo finanziario del 2008. Al Forum di Davos dell' anno dopo il dibattito più seguito fu quello nel quale ci si chiese se la banca che provocò lo «tsunami» sarebbe crollata anche se, anziché Lehman Brothers, si fosse chiamata Lehman Sisters. Perché le donne riflettono di più, sono meno avventate nell' assumersi rischi. Alla fine la giuria sentenziò, salomonicamente, che in finanza servono tanto l' audacia degli uomini quanto la prudente saggezza delle donne.
Gli studi più recenti giungono a conclusioni più nette. Il testosterone (presente anche nelle donne ma in quantità minore e comunque prescritto quasi esclusivamente agli uomini) va somministrato con estrema cura tenendo conto che provoca alterazioni significative della personalità. In America lo si può avere solo con una ricetta medica, ma la Fda ha accertato che in un caso su quattro la prescrizione viene fatta senza nemmeno misurare la quantità di ormoni presenti nel sangue del paziente.
Che la cosa abbia a che fare con quegli spot suadenti nei quali, dopo che ti sei cosparso di testosterone, guidi pattuglie di amici su picchi ghiacciati, passerelle di funi in mezzo alla giungla, mentre, quando torni in città, le donne si fermano a guardarti con occhio languido?