Paola Caruso per www.corriere.it
Sono 98.020 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri sono stati 78.313). Sale così ad almeno 5.854.428 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 136 (ieri sono stati 202), per un totale di 137.091 vittime da febbraio 2020.
Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 5.042.472 e 21.871 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri 16.746). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 674.865, pari a +76.009 rispetto a ieri (+61.352 il giorno prima).
I tamponi e lo scenario
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 1.029.429, ovvero 5.248 in meno rispetto a ieri quando erano stati 1.034.677. Mentre il tasso di positività è 9,5% (l’approssimazione di 9,52%); ieri era 7,6%. Record assoluto di nuovi contagi per il secondo giorno consecutivo. Se la curva si comporterà come di consueto, il «picco settimanale» sarà raggiunto nel weekend, probabilmente sabato o venerdì.
Di conseguenza, nei prossimi giorni potremmo avere ancora dati mai visti prima. Impressionante il confronto con lo scorso mercoledì (22 dicembre), quando sono stati registrati +36.239 casi con un tasso del 4,7%: oggi le nuove infezioni sono quasi il triplo di quel giorno, con una percentuale raddoppiata (9,5% contro 4,7%). «Ci dobbiamo aspettare che centinaia di migliaia di persone si contagino con Omicron nelle prossime settimane», dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Pomeriggio cinque news su Canale 5.
A segnalare numeri da record regionali per quanto riguarda i nuovi contagiati sono: Lombardia con oltre 32 mila nuovi positivi, Campania con +9.802 casi, Piemonte con +9.671 , Veneto con +8.666, Toscana con +7.304 casi, Lazio con +5.248 casi, Emilia-Romagna con +4.134 casi e Sardegna con +771 casi.
Il sistema sanitario
Aumentano le degenze in ogni area. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +489 (ieri +366), per un totale di 10.578 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +40 (ieri +19) — si tratta del saldo tra le persone uscite e quelle entrate in TI —, portando il totale dei malati più gravi a 1.185, con 126 ingressi in rianimazione (ieri 119).
Il confronto con un anno fa
Un anno fa, il 29 dicembre 2020, i dati delle ospedalizzazioni e delle vittime giornaliere erano molto diversi: con 11.224 nuovi casi ci furono 659 decessi. Allora, nei reparti Covid c’erano 23.662 ricoverati — ora poco più di 10 mila — e i malati in terapia intensiva erano 2.549 — ora meno della metà.
Impossibile fare un paragone tra i tassi di positività di oggi e di un anno fa, perché il 15 gennaio 2021 questa percentuale è cambiata con l’introduzione dei test antigenici nel calcolo. Nel dicembre 2020 i tamponi rapidi non venivano conteggiati, come invece si fa adesso.
Nel mondo
A livello mondiale, secondo l’Oms, lo«tsunami» dei casi prodotto dalla combinazione della variante Delta e della variante Omicron rischia di «portare i sistemi sanitari sull’orlo del collasso». Ad affermarlo è il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Questa situazione esercita, e continuerà a farlo, una pressione enorme su un personale sanitario già esausto».