Estratto dell’articolo di Valentina Arcovio per “il Messaggero”
Non per tutti il Natale è panettone, baci, abbracci, regali e felicità. C'è una grossa fetta della popolazione, quasi più della metà, che le feste natalizie non riesce a sopportarle.
Sono coloro che considerano le luci colorate e le canzoni di Natale una fonte di tristezza e profonda malinconia e che rabbrividiscono dinanzi alla prospettiva di dover partecipare a forzate riunioni di famiglia. Sono coloro che scapperebbero in capo al mondo dall'Immacolata all'Epifania, pur di non vivere questo periodo dell'anno. Difficile a credersi ma questa sorta di sindrome del Grinch, dal nome della buffa creatura verde che vuole rubare e rovinare il Natale, colpisce moltissimi italiani.
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LO STUDIO
Secondo una recente indagine di MioDottore solo il 42% della popolazione ama il Natale, il restante 58% non lo sopporta. (…)
In questo periodo, secondo l'indagine di MioDottore, quasi 2 italiani su 5 (39%) attribuiscono il malessere a una situazione familiare delicata che non permette loro di godere appieno delle feste e una percentuale simile (36%) soffre quei parenti serpenti con i quali è obbligato a condividere la stessa tavola.
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I sintomi più comuni della sindrome del Grinch sono un turbamento emotivo che assale prima di Natale e a tutto quello che lo riguarda, luci e canzoni comprese.
«Molto spesso si tratta di emozioni come tristezza e rabbia - sottolineano gli esperti - Inoltre, c'è una tendenza all'isolamento, perché anche la folla, lo shopping, le luci e i canti natalizi sono estremamente fastidiosi per queste persone. Questa sindrome è sofferta prevalentemente in età adulta, a seguito di eventi negativi che hanno portato a respingere questa tipologia di festività e di buon umore collettivo dettato dal calendario».
L'ANALISI
La buona notizia è che la sindrome del Grinch tende a sparire, o meglio a nascondersi bene in profondità non appena smontiamo l'albero e riponiamo le luci in cantina. Forse proprio questo momento che si vive in modo così cupo può diventare occasione per un'analisi del proprio sentire e, soprattutto, consigliano gli psicologi, che cosa scatena certe reazioni e certi dolori. «La malinconia si può trascinare per qualche giorno dopo le feste, ma non appena si ritorna a essere occupati la sofferenza e la solitudine non si vede più», conclude l'esperta.
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