Maria Vittoria Giannotti per “la Stampa”
Ha subito violenza due volte. Dal padre, prima, che l'ha costretta a denunciare uno stupro mai subito. E dal fidanzato, poi, che, somministrandole un farmaco a sua insaputa, le ha fatto perdere il figlio che portava in grembo. La vittima di questa storia di sopraffazione tutta al maschile, portata alla luce dalle indagini dei carabinieri, è una ragazza di appena vent'anni, originaria dello Sri Lanka, residente in Lucchesia. I problemi per la giovanissima sono cominciati quando, lo scorso marzo, ha scoperto di aspettare un bambino dal compagno.
Il padre, che i gli inquirenti definiscono «una presenza ingombrante», le ha imposto di smettere di frequentare il fidanzato. Un divieto che ha convinto la ventenne ad allontanarsi dalla famiglia di origine, nella speranza di sottrarsi al clima, ormai invivibile, che si era creato tra le mura domestiche. Il padre ha denunciato la sua scomparsa ai carabinieri e le indagini sono cominciate da qui: subito è emerso un contesto familiare difficile e opprimente.
Il rapporto tra il padre e la figlia, spiegano dall'Arma, era molto travagliato e la giovane subiva pesanti condizionamenti da parte del genitore. Dopo due settimane la ventenne ha fatto ritorno a casa. E il padre, per salvare la sua reputazione, l'ha convinta a denunciare il fidanzato e altri due amici, tutti connazionali, con accuse gravissime: sequestro di persona e violenza sessuale. In realtà, i tre ragazzi l'avevano soltanto aiutata a nascondersi.
La determinazione della giovane, però, ha vacillato e, dopo qualche giorno, presa dal rimorso, si è di nuovo allontanata da casa. Ai militari ha confessato di non essere mai stata sequestrata, né violentata, ma è emersa una nuova accusa: il fidanzato e i suoi amici le avevano somministrato, a sua insaputa, un farmaco per indurla all' aborto. Le cure mediche hanno confermato l'interruzione della gravidanza e si sono messi al lavoro per individuare la sostanza fatta assumere dalla ragazza.
Gli accertamenti hanno rivelato che si tratta di una medicina fatta arrivare dal Paese di origine dei giovani. Nella loro casa, i militari hanno trovato alcune confezioni di quel medicinale. Ora il padre della giovane dovrà rispondere di calunnia, mentre l'ex fidanzato e i due amici sono stati accusati di interruzione di gravidanza non consensuale. Anche la giovane è stata denunciata per calunnia: per il momento è stata affidata a una struttura protetta fuori provincia. Nella speranza che, presto, possa cominciare una nuova vita, finalmente padrona delle sue decisioni.