Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”
La Federal Trade Commission ha accusato Amazon di aver ingannato i suoi clienti, spingendoli a registrarsi al servizio Prime senza ottenerne un pieno consenso e rendendo poi la cancellazione del servizio a pagamento tortuosa. […] Nei documenti si legge che Amazon ha usato mezzi «manipolatori, coercitivi e ingannevoli» caratterizzati dalla presenza di «percorsi nascosti» sul sito per portare i clienti a sottoscrivere un abbonamento e tenerli poi agganciati al proprio negozio on line. […]
Secondo la Ftc – agenzia guidata da Lina Khan – Amazon Prime è il più grande programma di abbonamento al mondo e genera introiti per 25 miliardi di dollari all'anno. Offre oltre alle spedizioni dei tradizionali pacchi di Amazon, anche accesso a cataloghi di film, musica e serie televisive. Un utente Prime paga negli Stati Uniti 139 dollari all'anno. Nel mondo gli abbonati al servizio sono oltre 200 milioni.
Su pressioni della Ftc, Amazon aveva modificato il processo di cancellazione al servizio Prime in aprile, ma le «violazioni sono ancora in corso», ha specificato l'agenzia federale sottolineando che un utente deve fare cinque click (passaggi) per cancellarsi se utilizza il computer, ben sei invece se fa la procedura tramite uno smartphone.
Tuttavia, una volta trovata la pagina e quindi la procedura per cancellare la sottoscrizione, il "cliente pentito" viene subissato di email e offerte per fargli cambiare idea, nota la Ftc che ha richiesto una sanzione pecuniaria e la fine del comportamento ingannevole da parte di Amazon. […]