1. WANG, CINA PRONTA A LAVORARE PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE
(ANSA) - La Cina è disposta a lavorare per aiutare a "ristabilire la pace in Medio Oriente il prima possibile" e "per raffreddare rapidamente la situazione a Gaza". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi, nel discorso di apertura tenuto a Pechino in occasione dell'incontro con una delegazione di diplomatici provenienti da Paesi arabi e a maggioranza musulmana, annunciato domenica a sorpresa. Tra i presenti figurano i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Giordania, Indonesia, Egitto e Palestina, nonché il segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica.
2. ANP CANCELLA COMUNICATO CHE NEGAVA MANO DI HAMAS SU STRAGE RAVE
(ANSA) - Il ministero dell'Autorità nazionale palestinese ha cancellato il comunicato con cui negava la responsabilità di Hamas nella strage del 7 ottobre al festival di musica nel kibbutz Reim, attribuendolo invece a un elicottero israeliano. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che fonti palestinesi hanno dichiarato che il comunicato non era stato approvato dal presidente dell'Anp Abu Mazen. Ieri il premier israeliano Benyamin Netanyahu si era scagliato contro Abu Mazen per quello che ha definito "un comunicato sconvolgente".
il video degli ostaggi israeliani nelle mani della jihad islamica 2
3. UN NUOVO GOVERNO PER GAZA E STOP AGLI ESTREMISTI EBREI LA SVOLTA OBBLIGATA DI BIDEN
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Sono due le ragioni che hanno spinto Biden all’accelerazione sul Medio Oriente, attraverso l’articolo di sabato sul Washington Post: una internazionale e l’altra domestica. La prima è favorire una soluzione di lungo termine per la crisi a Gaza, che raggiunga anche gli obiettivi di isolare l’Iran e contrastare il tentativo delle autocrazie cinese e russa di trascinare il Sud globale nel loro campo. La seconda è placare la dissidenza interna al suo stesso partito, e nell’elettorato più giovane, che l’anno prossimo potrebbe costargli la rielezione.
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU
Dopo il 7 ottobre Biden ha preso una posizione netta in difesa di Israele perché pensa che sia la cosa giusta, ma anche perché è convinto che non si possa tornare alla situazione del 6 ottobre, nel nome della stabilità regionale e mondiale. L’amministrazione americana ritiene che Hamas non possa più avere un ruolo, e vada smantellata la struttura militare con cui minaccia quotidianamente lo Stato ebraico. […]
SOLDATI ISRAELIANI TRASFERISCONO INCUBATRICI NELL OSPEDALE AL SHIFA DI GAZA
Biden è convinto che si debba usare la guerra come quella del Kippur, che portò alla pace con l’Egitto, per costruire una soluzione definitiva. La vede in una nuova spinta per i due Stati, riunificando Cisgiordania e Gaza sotto la gestione dell’Anp. Il problema è che l’Autorità palestinese è debole, non è in grado di garantire la sicurezza nella Striscia, e forse neanche di governarla.
Quindi come prima cosa bisogna costituire una struttura per legge e ordine nell’immediato, magari sotto mandato Onu, dove però Egitto, Giordania e altri Paesi arabi stanno puntando i piedi, perché non vogliono essere visti come nemici dei palestinesi o complici degli israeliani. Poi è necessario “rivitalizzare” l’Anp, ossia cambiare la leadership, eliminare la corruzione, rendere più efficace la sua amministrazione, superare le riserve che ancora sopravvivono contro Israele.
Questo non solo perché lo Stato ebraico non si fida dell’Autorità attuale come partner per la pace, ma anche perché per avere successo il piano di Washington ha bisogno di un governo palestinese in grado di funzionare e produrre risultati concreti per la popolazione.
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
Un percorso essenziale per garantire la stabilità futura della regione, e rilanciare il negoziato con l’Arabia Saudita sulla normalizzazione delle relazioni con Israele, che sarebbe il vero colpo temuto dall’Iran.
Biden […] ha associato Hamas a Putin perché li vede come due facce della stessa medaglia, ossia le forze determinate a distruggere l’ordine globale emerso dopo la Seconda guerra mondiale. Quindi la soluzione della crisi a Gaza servirebbe non solo a portare la stabilità in Medio Oriente, ma anche a contrastare questa offensiva.
Liberare gli ostaggi, sollecitare Israele a proteggere i civili, e richiamare i coloni che attaccano i palestinesi nel West Bank […] serve a favorire questo piano e rispondere alle critiche interne. Domenica il senatore Bernie Sanders ha pubblicato un documento per dire che bisogna sostenere lo Stato ebraico, vincolando però gli aiuti a cinque punti: stop ai bombardamenti indiscriminati e pause umanitarie dei combattimenti; ritorno degli sfollati di Gaza alle loro case; no all’occupazione israeliana o il blocco della Striscia; fine delle violenze dei coloni in Cisgiordania e degli insediamenti; ripresa dei colloqui per i due Stati. Anche il deputato democratico Dan Goldman e il senatore Cory Booker hanno scritto una lettera simile a Biden.
joe biden bibi netanyahu in israele
Il presidente deve ascoltarli perché altrimenti rischia di perdere voti a sinistra e tra i giovani, giocandosi la rielezione. Nel 2020 sconfisse Trump di 24 punti tra gli elettori sotto i 29 anni d’età; secondo un sondaggio pubblicato dallaNbc, ora in questa fascia perderebbe 46 a 42%. La sua popolarità tra i giovani sotto i 34 anni è scesa al 31%, e il 70% disapprova la linea in Medio Oriente. […]
GAZA DI NOTTE - LE LUCI PRIMA E DOPO L INIZIO DELLA GUERRA carri armati israeliani al confine con gaza gaza distrutta dagli attacchi israeliani 2 esodo palestinese da gaza 12 esodo palestinese da gaza 10 joe biden bibi netanyahu in israele