Luciano Ferraro per il "Corriere della Sera"
bruno vespa ristoratore manduria
Doppia sfida per Bruno Vespa. Gastronomica ed enologica. Apre un suo ristorante nel cuore del Salento, nella zona del Primitivo di Manduria. E lancia il suo primo vino bianco di alta gamma, il «Donna Augusta 2019», dedicato alla moglie Augusta Iannini, magistrato per 35 anni, poi per 8 al vertice dell'Autorità del garante per la protezione della privacy.
Iannini ora si occupa della Masseria Li Reni, il fronte agricolo di «Vespa Vignaioli per passione», l'azienda familiare che riunisce oltre ai genitori (entrambi di origini aquilane, sposati da 46 anni), i figli Alessandro e Federico. «Il ristorante - annuncia Vespa - aprirà alla fine di maggio. L'intero staff, dallo chef al pasticcere, del Santa Chiara di Turi (in provincia di Bari) si trasferirà qui».
L'ingresso della brigata, guidata dallo chef Pietro Valoroso darà il nome al nuovo locale, che si chiamerà Santa Chiara a Li Reni. «Non è una sfida semplice, soprattutto in questo periodo - dice Vespa - ma siamo sicuri della professionalità della nuova squadra. La lista dei vini sarà all'altezza: 100 etichette di tutte le regioni italiane, assieme a una selezione di Champagne». In prima fila i vini che il presidente degli enologi, Riccardo Cotarella, ha messo a punto per Vespa. Il più noto è il «Raccontami», Primitivo di Manduria Doc. mentre il «Bruno dei Vespa» è il Primitivo che punta sul miglior rapporto qualità-prezzo. Ora il debutto del «Donna Augusta», con 3.300 bottiglie.
«Mia moglie preferisce i rossi - spiega Vespa - si è rassegnata a una dedica in versione bianca, ma ha chiesto un vino che le assomigliasse. Fare un bianco importante in Puglia non è facile. Cotarella ha scelto un blend di Verdeca, Fiano e Chardonnay». «Il rischio - argomenta Cotarella - era limitarsi a un bianco beverino oppure di eccedere in potenza. È stato necessario impegnarsi in tanti test per ottenere equilibrio ed eleganza. Ogni uva è stata vinificata a parte, con metodi diversi, compresa la barrique per lo Chardonnay. Il risultato? Non solo muscoli, ma dinamismo e vivacità. Il "Donna Augusta" resisterà ad un lunghissimo invecchiamento».
Un vino che segna la ripartenza per la cantina di Vespa. Il 2020, come è accaduto per la maggioranza delle aziende del settore non solo italiane, è stato un anno difficile a causa della chiusura di ristoranti e hotel per la pandemia. Nel 2019 dall'avamposto pugliese di Vespa erano partite 300 mila bottiglie per l'Italia e per l'estero (dove viene venduto il 30% della produzione, Cina compresa). L'anno successivo il calo è stato di un terzo. «Nel 2021 torneremo a lavorare con la stessa quantità pre-pandemia», annuncia Vespa, che nel frattempo è diventato anche produttore di Prosecco Docg, nelle terre affittate da Giancarlo Moretti Polegato di Villa Sandi, che fornisce vini a Quirinale e Palazzo Chigi.
L'investimento sui terreni pugliesi (44 ettari di cui 32 a vigneto) e sulla masseria cinquecentesca, trasformata in un resort di lusso con 13 suites, è iniziato 10 anni fa. Tre anni dopo sono stati messi in commercio i vini firmati Cotarella, lo stesso enologo dell'ex premier Massimo D'Alema (patron de Le Madeleine, a Narni, Umbria) e del cantante Sting (proprietario con la moglie Trudie della Tenuta il Palagio, a Figline Valdarno, sulle colline fiorentine).