Finisce un mito. Victoria’s Secret non manderà più in passerella i suoi angeli. Dopo 23 anni cala infatti il sipario sullo show, tradizionale appuntamento autunnale in cui l’azienda presentava la sua collezione di capi intimi. A rivelarlo una delle sue stesse modelle, l’australiana Shanina Shaik.
«Sfortunatamente», ha detto la modella 28enne, «quest’anno non ci sarà uno show. Sono un po’ delusa perché non è qualcosa a cui sono abituata. Di solito durante questo periodo faccio le prove come ‘angelo’».
GLI ANGELI PIÙ FAMOSI
Dal 1995, anno in cui è stato lanciato, lo show, trasmesso anche in prima serata in Usa, ha fatto la gloria di top model come Heidi Klum, Miranda Kerr, Alessandra Ambrosio, Adriana Lima. Riguardo ai motivi per l’annullamento di una delle sfilate più attese dell’anno, Shaik ipotizza che probabilmente il brand sta cercando di ridefinirsi.
Victoria’s Secret non ha rilasciato alcun commento, tuttavia dopo che non molto tempo fa il New York Times aveva annunciato che la sfilata non sarebbe più stata trasmessa in tivù forse i segnali erano nell’aria.
L’ONDA LUNGA DEL MOVIMENTO #METOO
Inoltre, soprattutto dopo il movimento #metoo, sia lo show sia lo stesso brand sono stati spesso oggetto di diverse controversie. Sempre più donne si sono fatte avanti in segno di protesta contro un immagine che promuove capi intimi succinti su modelle magrissime.
Il 2019, poi, non è partito sotto i migliori auspici dal punto di vista economico con l’annuncio della chiusura di 53 punti vendita. Lo shopping natalizio non ha portato i ricavi previsti per tutto il gruppo L Brands (a cui fa capo Victoria’s Secret) e gli ultimi mesi dell’anno scorso hanno visto un utile netto in calo a 540 milioni di dollari rispetto ai 664 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Sugli utili ha pesato anche la concorrenza, tra Amazon e le aziende sportive.
LE MILLENIAL HANNO ABBANDONATO IL BRAND
Ad abbandonare Victoria’s Secret sono state soprattutto le millennial, cioè un terzo delle donne che guardano al mercato dell’abbigliamento intimo. Nel 2018 hanno preferito spendere in reggiseni sportivi invece che in pizzi e merletti.
LE DICHIARAZIONI DI RAZEK SU LGBT E DONNE FORMOSE
Ancora, poco prima della sfilata del 2018, in un’intervista a Vogue, il chief marketing officer Ed Razek si era gettato la zappa sui piedi affermando che lo show degli angeli di Victoria’s Secret non era per Lgbt o donne formose.
Alla domanda sul perché in passerella non si vedono modelle Lgbt o taglie forti, Razek aveva detto che quella categoria non rappresenta la «fantasia» che Victoria’s Secret cerca di vendere. «Dovremmo avere transessuali nello show?
No, non credo», commentò Razek. Perché no? «Perché lo show è una fantasia, è uno speciale di intrattenimento di 42 minuti e basta». Dopo quella dichiarazione molti invitarono al boicottaggio del brand.
LO SCANDALO EPSTEIN
L’ultima rogna per l’azienda è storia recente e riguarda i legami di Les Wexner (proprietario del gruppo) con il miliardario Jeffrey Epstein, in carcere a New York con le accuse, tra le altre, di traffico sessuale e associazione a delinquere finalizzata al traffico sessuale.
Si ipotizza che Epstein sfruttasse il brand per adescare ragazze che sognavano di diventare modelle. La modella Maria Farmer sostiene che nel 1996 Epstein abusò di lei sessualmente nella villa di Wexner in Ohio.
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