Va incontro a una condanna penale chi mette al proprio cane un collare “antiabbaio”, dal quale vengono emanate scosse elettriche non appena l’animale abbaia.
La terza sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna per maltrattamenti su animali (in base all’articolo 727 del codice penale) inflitta a un uomo dal Tribunale di Verona: l’imputato, condannato a pagare un’ammenda di 800 euro, aveva presentato ricorso alla Suprema Corte, sottolineando che non vi era prova che il collare provocasse sofferenze ai suoi cani (due setter) e che veniva loro messo solo in via «eccezionale e sorvegliata» per evitare che recassero disturbo ai vicini.
I giudici di Piazza Cavour, con una sentenza depositata oggi, hanno bocciato il ricorso affermando che «costituiscono maltrattamenti non soltanto quei comportamenti che offendono il comune sentimento di pietà e mitezza verso gli animali per la loro manifesta crudeltà ma anche quelle condotte che incidono sulla sensibilità psico-fisica dell’animale, procurandogli dolore e afflizione». Nel caso in esame, osserva la Corte, «è stato accertato che i due cani si trovavano all’interno di un recinto presso un capannone, muniti di collare antiabbaio funzionante». Un collare che, secondo alcune testimonianze, era «permanentemente» indossato dai due animali.
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