Francesca Morandi per www.corriere.it
ritrovamento fossili nel fiume po
Reperti di rinoceronti, mammut, lupi, bisonti. L’eccezionale secca del Po sta restituendo molte pagine di storia millenaria. L’ultimo è una testa di megalocero, noto come megacero o cervo gigante. Il grande cranio è spuntato da uno degli spiaggioni di Isola Serafini, isola fluviale del Grande Fiume, situata a cavallo del territorio dei comuni di Spinadesco (Cremona), Castelnuovo Bocca d’Adda (Lodi) e Monticelli d’Ongina (Piacenza).
Il cranio del cervo megacero riaffiorato dal Po
Il cervo megacero
Nonostante sia spesso conosciuto anche con il nome di alce irlandese, il cervo megacero ha popolato un’area molto vasta che va dall’Europa all’Asia centrale: i più antichi ritrovamenti di questa specie sono databili anche a 400 mila anni fa.
«Le condizioni di magra eccezionale naturalmente favoriscono questi ritrovamenti grazie alla maggiore esposizione delle barre fluviali. Però l’assidua ricerca sul territorio ha ormai esaurito i ritrovamenti e senza una piena in grado di rimescolare le sabbie del Po, a breve non si troverà più nulla», spiega Davide Persico, professore all’Università di Parma, dove si occupa di ricerca Palebiologica e micropaleontologica in relazione ai cambiamenti climatici, già direttore e curatore del Museo naturalistico Paleontologico di San Daniele Po, paese nel cremonese di cui è sindaco.
ritrovamento fossili nel fiume po
«Questi resti fossili — prosegue l’esperto — sono ossa fossilizzate appartenenti a grandi mammiferi che vivevano in Pianura Padana nel tardo Quaternario (fino a 180 mila anni fa) e che oggi si possono rinvenire disarticolati semplicemente passeggiando sulle spiagge, in particolare nelle aree appena lasciate libere dall’abbassamento del livello delle acque».
carrarmato tedesco trovato nel fiume po
I mezzi militari «usciti» dal 1945
Nelle ultime settimane, con il Po ai livelli minimi per l’emergenza siccità, sono riemersi dall’acqua un semicingolato tedesco della seconda guerra mondiale a Sermide e Felonica, nel Mantovano (il mezzo dell’esercito nazista «Sd.Kfz.11» era stato fotografato per l’ultima volta dalla Raf il 25 aprile 1945), e una grande imbarcazione affondata dalle bombe del Reich (una «betta» usata per il trasporto merci) tra Pomponesco (Mantova) e Gualtieri (Reggio Emilia).
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