Estratto dell'articolo di M.A. per “Il Messaggero”
Canone sì o canone no? È cominciata la battaglia sulla tassa per la Rai. Questa sfida non si combatte soltanto tra destra e sinistra, con quest'ultima che insieme ai sindacati fa le barricate in favore dell'intoccabilità del canone, ma attraversa anche la maggioranza di governo.
Dove c'è la Lega che ha fatto del «basta canone» il suo spot da molto tempo, Salvini non perde occasione per cavalcare l'argomento e in Senato il Carroccio ha anche presentato una proposta di legge che dice: via il canone dalla bolletta entro 5 anni e nel frattempo l'obolo da versare deve diminuire ogni anno del 20 per cento.
Che cosa dirà il ministro competente, Giorgetti, quando sarà sentito in commissione di Vigilanza, la cui presidente, la grillina Florida, ieri ha annunciato che verrà convocato? Il leghista Giorgetti ha Salvini da accontentare. Ma allo stesso tempo sia Fratelli d'Italia, che pubblicamente in materia non si pronuncia, sia Forza Italia […] sono su una linea diversa da quella salviniana.
giorgia meloni antonio tajani alla camera
Anche l'ad Sergio e il dg Rossi, che ben conoscono le problematiche aziendali e l'importanza di garantire al servizio pubblico la migliore agibilità possibile, vengono descritti tutt'altro che contrari al canone.
Proprio Rossi, tempo fa, pur dicendo che ogni ipotesi è possibile si è espresso così in proposito: «Il canone serve a mantenere il servizio pubblico. Le nazioni che lo hanno tolto finanziano la tivvù pubblica tramite la fiscalità generale, prendendo spesso di più».
[…] La Lega non arretra di un millimetro: «C'è una posizione presa dall'Ue che dice basta canone», dice Stefano Candiani, uno degli uomini più vicini a Salvini. E aggiunge: «C'è un'impasse e bisogna trovare una soluzione. È ovvio che quella più comoda sia quella di pagare il canone in bolletta ma ora siamo obbligati a scelte alternative».
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Un partito, quello del Carroccio, che oltre a stare in una posizione diversa rospetto al resto del centrodestra sul canone, è anche diviso al suo interno a proposito delle nomine. Se l'accordone generale è fatto tra i partiti (da Chiocci al Tg1 a tutto il resto passando dalle direzioni di generale e dalle altre posizioni apicali come quella del direttore della Comunicazione che andrà a Nicola Rao).
Riguardo a una poltrona ancora ballerina (quella di RaiSport, in pole position Jacopo Volpi in quota forzista) si racconta che un pezzo di Lega vorrebbe assegnarla ad Angela Mariella (ora a Isoradio) mentre altri salvinisti frenano perché se Mariella andasse allo sport in quota Carroccio poi bisognerebbe sacrificare Pionati alla radio sennò gli alleati fanno le bizze. […]
LA NUOVA RAI MELONIANA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA