Fosca Bincher per “Libero Quotidiano”
LA CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA
A raccontare la sua santità qui in Italia il primo fu Pier Paolo Pasolini, 55 anni fa. Era il 1961, e lo scrittore viaggiò in India accompagnato da Alberto Moravia ed Elsa Morante, e a Calcutta conobbe Madre Teresa, ancora non curva su se stessa, tanto che a Pasolini sembrò perfino alta e slanciata.
Ma soprattutto santa: «Suor Teresa», scrisse, «è una donna anziana, bruna di pelle, perché è albanese, alta, asciutta, con due mascelle quasi virili, e l' occhio dolce, che, dove guarda, vede. Assomiglia a una famosa sant'Anna di Michelangelo: e ha nei tratti impressa la bontà vera, quella descritta da Proust nella vecchia serva Francesca: la bontà senza aloni sentimentali, senza attese, tranquilla e tranquillizzante, potentemente pratica».
LA CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA
Pasolini guardò e vide: da ieri Madre Teresa è davvero santa. L'ha canonizzata Papa Francesco in una piazza San Pietro piena, ma non traboccante. Quella canonizzazione ha avuto un processo lungo, e figurava come l'appuntamento principale dell' anno giubilare della Misercordia proclamato da Bergoglio.
In altri tempi sarebbe stata una canonizzazione muscolare, e invece si è svolta quasi in sordina, in una capitale distratta che non ha manco avuto particolari problemi di traffico. Secondo i numeri ufficiali a partecipare alla canonizzazione c' erano 120 mila fedeli, che sarebbe poco meno della capienza della piazza, che aveva vistosi spazi vuoti vicino alle fontane.
LA CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA
Una delle sorelle della congregazione fondata da Madre Teresa, Serena, che la conobbe fin dall' inizio degli anni Settanta mi ha raccontato il suo primo incontro con la Madre superiora a Londra, e rivelato cosa disse a lei novizia che voleva prendere i voti: «Non entrerai nella congregazione per metterti al servizio dei poveri, ma per appartenere completamente a Gesù».
Papa Francesco ieri invece ha messo l'accento sull' aspetto sociale e perfino politico della vita di Madre Teresa: «La misericordia», ha ricordato il pontefice, «è stata per lei il sale che dava sapore a ogni sua opera, e la luce che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e la loro sofferenza». Ma ha aggiunto che la Madre «fece sentire la sua voce» ai potenti della terra e addirittura li «mise al muro», perché «riconoscessero le loro colpe dinnanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi».
LA CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA
In piazza c' erano molti che in vita ebbero la fortuna di conoscere la Santa, tutti prodighi di aneddoti e piccoli miracoli di cui avrebbero beneficiato. In mezzo si dava un gran da fare a distribuire immaginette anche la figlia di un' altra santa italiana, Gianna Beretta Molla, attorniata da un gruppo di molte suore festanti.
LA CANONIZZAZIONE DI MADRE TERESA
Fra chi ha voluto ricordare Madre Teresa anche l'ex sindaco della capitale, Francesco Rutelli (in piazza come l'attuale sindaco, Virginia Raggi), che ha raccontato un divertente incontro del 1996, quando lui le concesse la cittadinanza onoraria di Roma per ringraziarla di quanto fatto per gli ultimi della città. La futura santa, donna assai pratica e anche di un certo spirito, ringraziò, ma subito si preoccupò scherzosamente: «Sindaco, ma mica mi fa pagare l'Ici, ora che sono sua concittadina!».
madre teresa riceve il nobel per la pace
Dopo la canonizzazione anche papa Francesco ha voluto fare a suo modo madre Teresa, offrendo nell' atrio dell' aula Paolo VI un pranzo improvvisato a 1500 poveri e bisognosi, provenienti in gran parte soprattutto dai dormitori delle case delle suore della religiosa in Italia. Sono state sfornate circa 3 mila pizza e 2.500 sfogliatelle napoletane servite da 250 suore di Madre Teresa, da 50 fratelli della Congregazione maschile e da alcuni volontari. La pizza è stata preparata dai cuochi della pizzeria 0 zi' Aniello di Lettere nel napoletano, che per altro così ha fatto una volta al mese per tutto l' anno giubilare. Le sfogliatelle sono offerte dalla pasticceria De Vivo di Pompei.