Estratto dell'articolo di Antonio Noto per “la Repubblica”
SANITA - RITARDO DELLE REGIONI NELLE VISITE SPECIALISTICHE - LA STAMPA
[…] La sanità privata supera quella pubblica nella fiducia degli italiani. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Repubblica, […] Dopo la prima ondata di Covid in cui emerse che gli ospedali non erano in grado di reggere l’emergenza, […] da un punto di vista strutturale con la carenza dei posti letto in terapia intensiva, è iniziata a calare la fiducia nel confronti della sanità pubblica. E forse non è un caso che proprio negli ultimi anni si sta registrando una significativa uscita di medici ed infermieri dalle Asl che trovano invece lavoro presso strutture private o all’estero.
Oggi il 56% degli italiani non valuta soddisfacente il servizio pubblico sanitario nel suo complesso e quasi il 60% valuta un peggioramento negli ultimi 4 anni, cioè rispetto al periodo pre-pandemico.
[…] Per il 47% i servizi pubblici sono meno efficienti di quelli privati e solo l’11% li giudica migliori. Le liste di attesa sono in cima nella classifica dei fattori che determinano un giudizio negativo. […]
Solo il 4% dichiara di aver aspettato pochi giorni ed il 15% qualche settimana. Le cose non migliorano se si chiedono i tempi di attesa per l’effettuazione di esami diagnostici: un italiano su 2 (48%) aspetta mesi ed un altro 12% anche più di un anno. Appena l’8% esprime soddisfazione indicando in pochi giorni dalla richiesta l’esecuzione del servizio. […]
Altro dato critico che emerge dallo studio è il modo in cui le strutture convenzionate, che dovrebbero essere di supporto alla sanità Pubblica, gestiscono per un loro tornaconto di business le richieste di prestazioni dei cittadini. Ben 3 cittadini su 4 (75%) affermano che quando si rivolgono a privati convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale si sentono rispondere che il tempo di attesa è di almeno un mese ma che in regime privato in quella stessa struttura le visite o gli esami possono essere effettuati nel corso di qualche giorno.
Certo, escludendo la malafede, questo è dovuto anche al fatto che le strutture convenzionate hanno dei limiti di saturazione di prestazioni che possono erogare per conto delle Asl pubbliche ma al contempo evidenzia anche che il sistema delle convenzioni private spesso non risolve i problemi derivanti da un sottodimensionamento della capacità del sistema pubblico di far fronte in tempi celeri alle richieste dei cittadini. Questo però ha determinato che nell’ultimo anno il 65% dei pazienti ha preferito pagare privatamente visite specialistiche o esami diagnostici pur di abbreviare i tempi delle attese, in alcuni casi incompatibili con lo stato di salute.
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Oltre il 60% valuta la performance della sanità pubblica migliore al nord, questa percentuale aumenta fino quasi a sfiorare il 70% fra gli stessi residenti nelle regioni settentrionali. Il crollo di reputazione della sanità pubblica, dunque, non sembra avere solo a che fare con le capacità organizzative ma trova giustificazione anche nella disparità della qualità dei servizi. È per questo che l’82% condivide le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Mattarella cioè che «la Sanità è un patrimonio prezioso da difendere », […]