CHE STRANO, I RISTORATORI NON TROVANO CHI SI VUOLE SPEZZARE LA SCHIENA IN CUCINA PER UNA PAGA DA FAME – IN ITALIA SEMPRE MENO RAGAZZI SCELGONO DI ISCRIVERSI ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO. IL MOTIVO? MOLTI SONO SCORAGGIATI DALLA PROSPETTIVA LAVORATIVA CHE GLI SI PARA DAVANTI: CUOCHI E CAMERIERI VENGONO PAGATI POCO (MAGARI IN NERO) PER TURNI DI LAVORO MASSACRANTI…

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Estratto dell’articolo di Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”

 

CAMERIERE ARRABBIATO CAMERIERE ARRABBIATO

Il sedano rapa non tira più. Ché, diciamoci la verità, una decina di anni fa erano tutti aspiranti chef: e guai a chiamarli semplici “cuochi”, ti guardavano di traverso e, tra il lusco e il brusco, iniziavano ad affilare il coltello (quello a punta, quello per disossare il pollo) che loro sì, ce l’avevano a portata di mano. Adesso no.

 

Adesso in cucina non ci va più nessuno (chiedilo a uno qualsiasi delle migliaia di ristoratori d’Italia che cerca disperatamente nuove forze lavoro, camerieri, pizzaioli, esperti della sublime arte della lasagna, specie in vista della stagione estiva, ma non riesce a trova re manco un mezzo aiuto, meno di un terzo di lavapiatti) e all’alberghiero si iscrivono sempre meno ragazzi.

 

camerieri 1 camerieri 1

È crisi nera, ai fornelli. L’alberghiero, quella scuola per futuri professionisti della sala, del ricevimento, maître e sommelier: zero al cubo. In tutta la provincia di Belluno, in Veneto, nove anni fa le classi prime contavano su 242 studenti, freschi freschi di diploma delle medie e intenzionati a imparare i segreti dello spezzatino perfetto.

 

Oggi quel numero si è praticamente dimezzano, sono appena 113. E va così anche nelle altre regioni: a Trento, in cinque anni sono spariti 300 iscritti all’alberghiero; in Puglia se ne conta una sforbiciata di 17mila in quattro anni; in Basilicata Federalberghi (che, lo dice il nome, è l’associazione degli imprenditori del settore ricettivo) lancia l’sos al grido di «rinnoviamo l’appello a iscriversi agli istituti professionali e alberghieri che risentono, negli ultimi anni, di un calo di studenti».

cuoco alla griglia cuoco alla griglia

 

[…]  E dire che invece di programmi tivù, canali YouTube, influencer del mestolo e blogger con la fissa della salsa di soia siamo pieni. Sui social postiamo migliaia di foto di piatti (casalinghi e non) al dì. I libri di ricette sono ancora quelli più venduti in libreria. Ma ci si ferma qui. Masterchef o non Masterchef, l’alberghiero non fa più gola. […]

 

È un problema che tocca tutti i settori lavorativi: ché c’è chi prova a fare il furbo e offre contratti da 500 euro al mese con turni massacranti serali, ma c’è anche chi (ed è la maggior parte dei nostri imprenditori) sta facendo i salti mortali per tenere aperta la tavola calda giù all’angolo della strada e ha quel cartello fuori dalla porta, Aaa cuoco cercasi, appeso da mesi senza che il telefono sia squillato una volta. […]

 

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