Estratto dell’articolo di Luca Fraioli per “la Repubblica”
Ha 27 anni e soffre di eco-ansia. È l’altra Giorgia, quella che fa piangere un ministro e che, al contrario dell’omonima premier, non declassa la crisi climatica che stiamo vivendo a semplice «dissesto idrogeologico».
Ma anzi la ritiene una minaccia esiziale, per lei e le generazioni future. Fino al pianto: il suo e quello del titolare dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin sul palco del Giffoni Film Festival: in platea, nel ruolo di intervistatori, decine di ragazze e ragazzi. Si alza Giorgia Vasaperna, originaria di Catania, da due anni a Roma dove fa la scrittrice e studia da attrice. «Ministro, ho molta paura per il mio futuro», dice piangendo. «In questi giorni la mia Sicilia brucia. Io non so se voglio avere figli… E lei? Non ha paura per i suoi figli, per i suoi nipoti?». Il ministro ringrazia col sorriso, ma poi la voce si incrina: «Ho la forza del dubbio, ma soprattutto, per la carica che ricopro, ho un dovere. Verso di voi e verso i miei nipoti».
PICHETTO FRATIN SI COMMUOVE MENTRE PARLA CON GIORGIA VASAPERNA
Giorgia, le è sembrata sincera la commozione del ministro?
«Assolutamente sì. In quel momento anche lui ha provato paura […]».
[…] Come definirebbe l’eco-ansia di cui soffre?
«Le notizie di eventi estremi mi causano attacchi di panico. Prima di fare un acquisto ci penso decine di volte, per valutare l’impatto che avrà quel mio gesto sull’ambiente. Le api, sensibilissime all’inquinamento, non ce la fanno più a volare, e se io ne vedo una a terra mi sento oppressa dall’angoscia».
Tutto questo le ha fatto dire che forse non farà figli…
“In queste ore sui social sono stata accusata di egoismo per quella frase. Ma io vorrei diventare madre, eccome. Però non penso sia giusto mettere al mondo una generazione che non potrà respirare aria pulita e che non vedrà la bellezza della Terra così come l’abbiamo conosciuta noi».
[…] Ora però il botta e risposta col ministro le ha dato una grande notorietà…
«La mia è solo la comprensibile ansia di una cittadina preoccupata. Non basta la visibilità dovuta a un video per diventare una leader».
I suoi amici la pensano come lei?
«Sì. La maggior parte di loro condivide la mia paura per il futuro».
Eppure non ci sono state mobilitazioni di massa in Italia per il clima da parte dei giovani, né nelle piazze né alle urne.
«Sono temi difficili ma credo che le cose stiano cambiando, nella società come tra i politici. Perché gli ultimi avvenimenti stanno facendo capire a tutti che anche la nostra casa sta bruciando. Fino a poco tempo fa eravamo dei privilegiati: a scappare dal riscaldamento globale erano i poveri del mondo. Ora potrebbe toccare a noi».
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