Caterina Maniaci per "Libero Quotidiano"
Primo aprile 1938. La guerra è ancora lontana, ma i tempi sono inquieti. Quella mattina gli americani sintonizzati su radio Cbs, prima distrattamente poi sempre più attoniti, scoprono che un'astronave aliena è sbarcata sulla Terra: il radiocronista segue passo dopo passo l'evento e lo descrive in presa diretta.
Si diffonde il panico, i centralini della polizia e dei giornali sono presi d'assalto. Molti si riversano sulle strade, muniti di maschere antigas; molti corrono in chiesa, altri ancora si rintanano nelle cantine e negli scantinati.
Se avessero pensato di considerare di più il nome del radiocronista, Orson Welles, e avessero controllato sul calendario la data, forse avrebbero cominciato a nutrire qualche dubbio e si sarebbero risparmiati lo spavento.
Uno degli scherzi più riusciti della storia e quindi giustamente diventati storia. Uno dei pesce d'aprile diventati un vero classico. La tradizione è universale e ha una storia antichissima, che si perde nella notte dei tempi e la cui origine non è certa.
Tutti uniti, quindi, nel segno della presa in giro, della beffa, della notizia falsa costruita ad arte. Quest' anno la tradizione appare sbiadita, decisamente sotto tono. I tempi scanditi dalla pandemia lo impongono, c'è poca voglia di ridere.
In Germania il ministero della Sanità tedesca ha addirittura invitato la cittadinanza a evitare di mandare "pesci d'aprile" sul tema coronavirus per non diffondere fake news pericolose su un tema così delicato per la salute di tutti.
«Storie inventate e scherzi d'aprile sul tema coronavirus possono portare insicurezza ed essere usati per diffondere informazioni false», ha scritto il ministero sul suo account Twitter.
Dove finisce la notizia falsa e pericolosa, dove comincia lo scherzo e viceversa? Questi giorni così difficili obbligano a diffidare di tutto, anche dello sberleffo, della risata; tendono a confondere le idee.
I TEMPI ANDATI
Come sembrano lontani i tempi di Orson Welles e della sua genialità beffarda. Lontani i tempi del 1957 quando la Bbc manda in onda un reportage sulla grandiosa e abbondantissima raccolta degli spaghetti coltivati nella campagna svizzera, spiegando che lì gli spaghetti crescevano direttamente dal terreno. Molti spettatori telefonano per sapere come fare per ordinarli.
Nel 1961 il quotidiano La Notte di Milano annuncia un'ordinanza del Comune che impone le luci segnaletiche e di posizione per i cavalli circolanti per le strade della città. Non sono stati pochi i milanesi che hanno portato il loro animale dall'elettrauto per dotarlo di fari.
Il gusto di prendere in giro gli ignari cittadini non diminuisce con il tempo, anzi. A Firenze, nel 1967 un volantino dell'URFA (Ufficio recuperi felini abbandonati, ente del tutto inventato) annuncia che i gatti sono banditi dalla città. Una penosa e doppia brutta figura per alcuni fiorentini, fermati dalla polizia perché, credendo allo scherzo, cercano di buttare i loro animali nell'Arno, invece di ribellarsi allo sciagurato provvedimento.
atterraggio perseverance su marte 7
Ai media italiani spesso e volentieri è piaciuto fabbricare notizie false da pesce d'aprile "ambientate" nello spazio. Il quotidiano La Stampa del primo aprile 2001 lancia la seguente notizie: secondo il Jet Propellent Laboratory di Pasadena su Marte sarebbero esistite forme complesse di vita biologica, giganteschi vermi che hanno lasciato le loro tracce sul terreno del pianeta.
Nel 2004 il Tg2 annuncia la scoperta di petrolio su Marte. Con tanto di immagini e attribuzione della notizia nientemeno che alla Nasa.
L'ORIGINE
L'origine del pesce d'aprile non è storicamente determinata. L'ipotesi più accreditata attribuisce l'inizio di questo "culto" della burla in Francia. L'attuale calendario che noi tutti conosciamo, il calendario Gregoriano, venne adottato per la prima volta nel 1582.
PESCE D APRILE - AUTOCERTIFICAZIONE
Prima di allora i festeggiamenti per il Capodanno duravano una settimana circa. Le celebrazioni iniziavano il 25 marzo (vecchia data dell'equinozio di primavera) per concludersi il primo aprile. E quindi secondo i sostenitori di questa ipotesi la burla del primo di aprile sarebbe stata una reazione contro coloro che non si erano ancora abituati al nuovo calendario, continuando a festeggiare in questa data una festività ormai "spostata".
C'è invece chi guarda ancora più indietro, ai tempi dei romani. E così entrano in scena niente di meno che Cleopatra e Marco Antonio. Secondo la leggenda, il condottiero romano mandato in Egitto a domare la sovrana maliarda in realtà che non smette di amoreggiare con lei e in queste schermaglie amorose capita che venga sfidato proprio da lei in una gara di pesca.
Per non fare brutta figura, l'aitante Marco chiede ad un suo servo di attaccare al suo amo delle prede. Scoperto il trucco, Cleopatra a sua volta ordina di far mettere all'amo un gigantesco pesce finto rivestito di pelle di coccodrillo. Da qui la conseguente figuraccia del grand'uomo romano e la simbologia del pesce d'aprile.
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