Will Stewart e Julian Robinson per “Mail On Line”
La tata che ha decapitato la bambina della quale doveva occuparsi, mostrando la sua testa fuori dalla stazione della metropolitana e per un’ora nelle strade di Mosca, ha sorriso ammettendo che è stato Allah ad ordinarle il gesto. Entrata ammanettata nella corte di Mosca, la 38enne Gulchekhra Bobokulova, madre di tre figli, si è dichiarata colpevole.
rogo e ritrovamento corpo bambina decapitata
Quando le è stato chiesto se si sentiva in colpa per aver ucciso la piccola Nastya Meshcheryakova, la tata ha fatto cenno di no con la testa. Dalla gabbia in aula, ha sorriso e salutato i giornalisti: «Salve a tutti!». Ha detto che Allah ha inviato un secondo profeta che darà notizie di pace, e si è lamentata perché non le era stato dare da mangiare: «Morirò entro una settimana».
la tata espone la testa della bimba decapitata
In aula sono state mostrate le foto del corpo mozzato della bimba di 4 anni. Si pensa che nell’appartamento ci fosse con lei un misterioso fidanzato. E’ la persona che forse l’ha radicalizzata. La bimba è morta tra le 8 e le 8.40. Pare che Gulya sia schizofrenica, qualcuno può aver sfruttato la sua situazione mentale.
la tata con la testa decapitata della bimba
La famiglia della bimba uccisa, racconta che la tata 18 mesi fa aveva sposato un uomo durante un viaggio in Uzbekistan. Al ritorno era cambiata, indossava l’hijab, pregava nella stanza. Fino ad allora non era mai stata religiosa. Litigava spesso con il nuovo marito, aveva scoperto che era già sposato, e che lei era la sua seconda moglie. Successe anche il giorno prima dell’orribile omicidio.
In Uzbekistan la Bobokulova è registrata come paziente psichiatrica. E’ stata sposata 12 anni e poi ha divorziato. I suoi figli sono stati accolti da vari parenti. Trasferita a Mosca, non ha mai accennato ai suoi problemi psichici. Era pericolosa, e la sua famiglia lontana lo sapeva. Ha prima strangolato Nastya, poi l’ha decapitata con un coltello da cucina. Poi ha dato fuoco all’appartamento.
la tata aveva propemi di schizofrenia
Quando la polizia l’ha arrestata, dopo 16 ore, Gulya ha detto di essere una terrorista, ha aggiunto: «Odio la democrazia. Vi voglio tutti morti», ma finora non sono stati rintracciati legami con gruppi islamici estremisti. La famiglia presso cui faceva da tata da tre anni, la considerava una di casa, si fidava, viveva con lei, credeva nelle sue ottime referenze.
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Cominciava a pensare di licenziarla perché era cambiata. Era strana. Stava sempre sui social, pregava in continuazione, era distratta, instabile. Ritenevano fosse solo delusione sentimentale o stanchezza. Da lì a tre settimane l’avrebbero mandata via.
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