CIAK, SI RAGGIRA! - TRUFFA ALLA REGIONE LAZIO SUL CINEMA: QUATTRO CASE DI PRODUZIONE, UNDICI FILM E SETTE PRODUTTORI SONO FINITI NEL MIRINO DELLA GUARDIA DI FINANZA PERCHE' AVREBBERO OTTENUTO 700.000 EURO DI FINANZIAMENTI PRESENTANDO FALSE FATTURE E DICHIARAZIONI MENDACI - NONOSTANTE LE SOCIETA' NON AVESSERO LE CARTE IN REGOLA, SONO RIUSCITE LO STESSO AD OTTENERE I FONDI...

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Giuseppe Scarpa per "la Repubblica-Roma"
 

il presidente della regione lazio nicola zingaretti foto di bacco (1) il presidente della regione lazio nicola zingaretti foto di bacco (1)

Truffa alla Regione Lazio sul cinema. Quattro case di produzione, undici film e sette produttori sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Roma. Incassavano i finanziamenti per le pellicole ma presentavano documentazione irregolare pur di ottenere i fondi. Per la procura e le fiamme gialle la cifra complessiva erogata sfiora i 700mila euro. Soldi in parte già recuperati per i sequestri preventivi realizzati dalla finanza.
 
Ecco i film al centro dell'inchiesta: "Il segreto di Mandy", "La favola di Martina e Francesca", "Perché ti amo", "Le ragazze di Mario", "Il mistero dell'anello", "Buon compleanno", "Fuoco sacro", "Un amore rubato", "Fiorenza delle montagne", "Una pianta miracolosa" e "Distillato di vino". I produttori sono accusati, a vario titolo, di truffa, uso di atto falso, falsità ideologica e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Le società sono la "Ruggiero film production di Angelica Loredana Anton", la "Cineflex s. r. l", la "Red moon film s.r.l.", la "Flying dolphin s. r. l." e la "Star media global".
 

Regione Lazio Regione Lazio

Il meccanismo utilizzato era semplice. I titolari delle imprese facevano riferimento alla legge regionale due del 13 aprile del 2012. Un norma che promuove e sostiene «lo sviluppo del cinema e dell'audiovisivo».
 
In pratica le case di produzione si presentavano ai bandi (ad eccezione di "Flying dolphin s. r. l.") producendo carte false. Autocertificazioni sullo stato del pagamento delle imposte che non corrispondevano al vero. È questa la tesi degli inquirenti. Uno dei requisiti richiesti dalla Regione per finanziare le pellicole è che le imprese rispettino «la normativa fiscale e tributaria nazionale e regionale».
 

Cinema Cinema

Come ricostruito dagli investigatori le società non avevano le carte in regola eppure applicavano e riuscivano ad ottenere i fondi. È il caso, ad esempio, della "Ruggiero film" che ha ottenuto dalla Regione finanziamenti pari a 123mila euro per sette pellicole nel 2020: «nelle richieste di erogazione - si legge nel decreto di sequestro - l'indagata ha dichiarato falsamente che la società è in regola con la normativa tributaria». Così come la "Cineflex" che tra il 2019 e il 2021 ha incassato 215mila euro.
 

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Alla "Red Moon Films", nello stesso periodo, sono stati bonificati 144mila euro: «false attestazioni - sottolinea il gip - in ordine alla regolarità dell'impresa con la normativa fiscale». E ancora la "Star media global" per il "Segreto di Mandy", ha ricevuto 127mila euro. In questo caso l'azienda, per ottenere il finanziamento, avrebbe prodotto «certificati per spese mai sostenute da 4 milioni e mezzo di euro». La Star media global «ha beneficiato del contributo pubblico - scrive il gip Nicolò Marino nel decreto che ha disposto il sequestro preventivo - facendo falsamente risultare di essere in possesso dei requisiti legittimanti l'erogazione del finanziamento».
 
Fatture false per incassare rimborsi le avrebbe invece presentate la " Flying Dolphin" per 23mila euro: «fatture che la polizia giudiziaria - sottolinea il magistrato - ha accertato essere oggetto di radicale contraffazione, in quanto mai emesse dalla società di riferimento».

 

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