Riccardo Bruno per il “Corriere della sera”
I cartelli spuntati negli stabilimenti balneari del Veneziano valgono più di mille parole: «30% di sconto su lettini e ombrelloni». Siamo ancora a ridosso di Ferragosto, dovrebbe esserci il pienone, e invece si notano molti spazi vuoti sulle spiagge e non solo. Dal Veneto alla Versilia, dalla Sardegna al Lazio arrivano segnali di allarmi. La stagione turistica non sta andando benissimo, anche se non ovunque. Soprattutto in questo mese di agosto, il mese per eccellenza della vacanze.
Conferma Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: «Sono mancati soprattutto tedeschi e inglesi. Complice la crisi economica, per esempio in Germania, che ha spinto a scegliere destinazioni a basso costo, la Tunisia, l' Egitto o la Turchia (oggi considerate anche meno a rischio dal punto di vista della sicurezza, dopo il picco degli attentati terroristici), che hanno sistemi di tassazione inferiori ai nostri, tariffe più basse anche se spesso a scapito della qualità».
Le ristrettezze economiche da un lato, dall' altro un cambiamento culturale (a causa anche dei costi) che spinge a spalmare le ferie in diversi periodi dell' anno, e ancora nuovi canali per scegliere dove andare: una somma di fattori che fa gioire alcune località, ma preoccupa molte altre. In Versilia il calo da inizio agosto è stato così evidente da provocare interrogazioni in Consiglio regionale con coda di polemiche politiche.
Nel Lazio, Francesca Tomaselli del Sib (Sindacato italiano balneari) denuncia «una perdita media del 30% di incassi». Aggiunge Renato Papagni di Federbalneari: «Abbiamo cifre discordanti anche nella stessa località: a Fregene alcuni imprenditori lamentano cali del 50%, altri sorridono per un +15-20%» (la media, per i litorale laziale, sarebbe del 30%) È un' Italia a macchia di leopardo, difficile fare una valutazione complessiva tenendo conto di vacanzieri italiani e stranieri, turismo di lusso e vacanze a basso costo.
«Si sta sicuramente allargando la forbice tra destinazioni di lusso e quelle a basso costo - aggiunge il presidente di Federalberghi Bocca -. Località come la costiera amalfitana o Capri sono andate bene, perché chi ha disponibilità economica risente meno della crisi. E vale anche per il basso costo. Quello più penalizzato è il turista di mezzo, che rinuncia a partire». La media è 10 notti fuori casa, in linea con l' anno precedente. Diminuisce però del 9,5% la spesa media complessiva (viaggio, alloggi, ristoranti) degli italiani, passando da 24,1 a 21,8 miliardi di euro. Come detto, non tutto è buio.
Ci sono sicuramente realtà che quest' anno hanno tirato un sospiro di sollievo. Soddisfatto l' assessore regionale al Turismo della Liguria, Gianni Berrino: «È stato un ferragosto sold out quello che sta vivendo la Liguria. Da quanto risulta sulle piattaforme social le prenotazioni di camere e alberghi hanno oltrepassato il 94% nella nostra regione».
Toni ottimistici anche dalla Regione Campania che segnala record di presenze anche legate a manifestazioni ed eventi culturali.
Come a Paestum, 8mila spettatori la serata di Ferragosto con passeggiate sotto le stelle e concerto finale. A fronte di realtà come la Sardegna dove Federalberghi ha stimato un calo di presenze del 5% e di fatturato del 10% o del Veneto (-5%). In recupero nelle ultime settimane, grazie a offerte last minute e prezzi scontatissimi, dagli hotel ai traghetti.
Il bilancio si terrà a fine stagione. Ma le tendenza sono chiare. La ricetta anticrisi per Bernabò Bocca è la stessa: «Puntare sulla qualità. L' Italia è unica nella capacità di offrire insieme mare, montagna, località termali e città d' arte. Ma bisogna rendersi conto che chi viaggia è sempre di più un turista giovane. Senza demonizzare il comparto lusso. L' importante è dare un' offerta che soddisfi tutti».