COLPO DI SCENA NEL CASO WEINSTEIN! - MENTRE A NEW YORK IL PRODUTTORE ARRIVAVA IN AULA APPOGGIANDOSI AD UN DEAMBULATORE PER IL MAXI-PROCESSO PER MOLESTIE E STUPRI, UN NUOVO FRONTE GIUDIZIARIO SI APRE A LOS ANGELES - E’ STATO RINVIATO A GIUDIZIO ANCHE DALLA MAGISTRATURA CALIFORNIANA PER REATI DI SESSO: TRA LE DENUNCE ANCHE QUELLA DI UNA MODELLA-ATTRICE ITALIANA…

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R.I. per “il Messaggero”

HARVEY WEINSTEIN CON IL DEAMBULATORE HARVEY WEINSTEIN CON IL DEAMBULATORE

 

Colpo di scena nel caso Harvey Weinstein: mentre a New York lui arrivava in aula appoggiandosi ad un deambulatore per l'atteso maxi-processo per molestie e stupri, un nuovo fronte si apriva a Los Angeles con l'ex produttore rinviato a giudizio anche dalla magistratura californiana per reati di sesso.

 

La nuova incriminazione - due violenze sessuali in due giorni il 18 e 19 febbraio del 2013 poco prima della serata degli Oscar- sono contenute nel dossier che la procura californiana aveva aperto prima di Natale su otto casi. Tra questi ci sarebbe anche una modella-attrice italiana che, coperta da anonimato, aveva denunciato in un'intervista al Los Angeles Times di essere stata violentata da Weinstein nel febbraio 2013 dopo averlo incontrato brevemente al Los Angeles Italia Film, Fashion and Art Fest.

 

HARVEY WEINSTEIN HARVEY WEINSTEIN

Questo colpo di scena è stato annunciato poco dopo l'ingresso in tribunale a Manhattan di uno degli uomini un tempo più potenti di Hollywood: reduce da una operazione alla schiena, Weinstein è arrivato sorretto da due uomini e usando il deambulatore: sofferente, trasandato e ben diverso dall'ex boss di Miramax che per decenni ha deciso sul destino di star e copioni.

 

LO SCONTRO

Ad attendere Weinstein fuori dal tribunale c'era una piccola folla di manifestanti tra cui le attrici Rose McGowan e Rosanna Arquette. «Tempo scaduto per le molestie in tutti i luoghi di lavoro. Tempo scaduto per le scuse senza conseguenze. Tempo scaduto per la cultura del silenzio», ha detto quest'ultima.

HARVEY WEINSTEIN HARVEY WEINSTEIN

 

L'udienza è durata un'oretta ed è stato subito scontro tra procura e difesa: al centro del contendere la richiesta degli avvocati di Weinstein, respinta dal giudice James Burke, di tenere la giuria in isolamento per tutta la durata del processo così come la possibile esclusione dalle prove di sette foto compromettenti che la magistratura newyorchese vuole mostrare ai giurati. «Non è mai nostra abitudine umiliare un imputato, ma queste sono prove importanti», ha detto Joan Illuzzi, che guida il team della procura. Il giudice si è riservato di decidere in merito.

 

 

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