COM'È CLEMENTE MATTARELLA - IL CAPO DELLO STATO HA GRAZIATO SEI PERSONE: TRA QUESTE CI SONO L’EX TERRORISTA ALTOATESINO PENTITO HEINRICH SEBASTIAN OBERLETEIR (ORA OTTANTENNE) E MICHELE STRANO, IL COMMERCIANTE CALABRESE CHE NEL 2012 UCCISE UN BANDITO CHE AVEVA APPENA AMMAZZATO IL FRATELLO DURANTE UNA RAPINA - TUTTI GLI ULTIMI ATTI DI CLEMENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

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Alessia Marani per "il Messaggero"

 

Michele Strano Michele Strano

Uccise il bandito che aveva appena sparato a bruciapelo al fratello, ammazzandolo sotto i suoi occhi, durante la rapina nel supermarket di famiglia a Delianuova, comune del Reggino. Era la vigilia di Pasqua del 2012 e per quell'omicidio, Michele Strano, fu condannato a sei anni, due mesi e venti giorni di reclusione.

 

Dapprima fu ipotizzato dagli inquirenti che Strano premette il grilletto quando il malvivente era in fuga fuori dal negozio, poi le immagini delle telecamere rivelarono che il proiettile partì durante la colluttazione.

 

Ieri, al commerciante calabrese che oggi ha 53 anni, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso la grazia di un anno di reclusione tenuto conto «del parere favorevole della procura generale competente e del percorso di riconciliazione avvenuto tra i familiari delle due vittime», come si legge in una nota del Quirinale.

 

Heinrich Sebastian Oberleiter Heinrich Sebastian Oberleiter

L'atto di clemenza, così, consentirà al Tribunale di sorveglianza di potere applicare nei suoi confronti l'istituto dell'affidamento in prova ai servizi sociali riservato a chi deve espirare una pena inferiore a quattro anni. Insieme a Strano sono state graziate altre sei persone, gli ultimi atti di clemenza del settennato.

 

Tra queste figura l'ex terrorista altoatesino pentito Heinrich Sebastian Oberleteir. Oberleiter, ottantenne, fu uno dei quattro bravi ragazzi della valle Aurina, protagonisti alla fine degli anni 60 di sanguinosi conflitti a fuoco con le forze dell'ordine (un carabiniere rimase ucciso) e di vari attentati per l'indipendenza del Tirolo, tra cui quello sul treno Brenner Express, partito da Monaco di Baviera e diretto a Roma.

sergio mattarella all'assemblea dell'anci 10 sergio mattarella all'assemblea dell'anci 10

 

Non ci furono morti perché un anonimo avvisò della presenza della bomba. Nel concedergli la grazia relativa all'ergastolo - che, peraltro, riparando in Austria non ha mai scontato - il Capo dello Stato, ha preso atto del ravvedimento e del fatto che «ha espresso ripudio della violenza e forte rammarico per le vittime di tutti gli attentati di quel periodo e per il dolore arrecato alle loro famiglie, della sua età, del parere favorevole del Procuratore Generale e del perdono concesso dalle due persone offese che è stato possibile interpellare nel corso dell'istruttoria, nonché della condizione di generale concordia da tanto tempo raggiunta a distanza da quella stagione».

 

ALTRI DESTINATARI

Graziato anche l'agricoltore piemontese Carlo Garrone, 80 anni, condannato a 14 anni per avere ucciso la sorella. Un omicidio, secondo il Quirinale, «commesso in un contesto di grave disagio». Nel suo caso si è tenuto conto dell'età avanzata e del suo precario stato di salute. A Francesco Domino, 49 anni, condannato alla pena di anni tre e nove mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, la pena è stata ridotta di dieci mesi.

 

SERGIO MATTARELLA DA SOLO CON LA MASCHERINA ALL'ALTARE DELLA PATRIA PER IL 25 APRILE SERGIO MATTARELLA DA SOLO CON LA MASCHERINA ALL'ALTARE DELLA PATRIA PER IL 25 APRILE

A Giuseppe Minisgallo, condannato per delitti associativi, è stata concessa la grazia in relazione alla interdizione perpetua dai pubblici uffici. Bruno Cosimo, condannato per guida in stato di ebbrezza per fatti commessi nel 2009 e residente in Francia, è stata concessa la grazia di tre mesi di arresto (ferma rimanendo la pena di 2.000 euro di ammenda). Nel valutare la domanda di grazia il Presidente della Repubblica ha considerato «il tempo trascorso dalla commissione del reato e l'inserimento lavorativo dell'interessato all'estero».

 

Infine a Cristina Langella è stata graziata della pena di 450 euro di ammenda scattata per avere rifiutato di fornire indicazioni sulla propria identità personale, «tenuto conto della modesta gravità del fatto e del parere favorevole del competente procuratore generale».

 

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