COME FACEVANO CAMILLA MARIANERA E IL FIDANZATO JACOPO DE VIVO A PENETRARE IL TRIBUNALE DI ROMA? – I DUE SONO ACCUSATI DI AVER VENDUTO NOTIZIE RISERVATE SULLE INTERCETTAZIONI E PEDINAMENTI - NEL PROCESSO, LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E IL MINISTERO DI GIUSTIZIA SI COSTITUIRANNO PARTE CIVILE – LA PRATICANTE AVVOCATO AVREBBE PAGATO UN POLIZIOTTO DELL’UFFICIO INTERCETTAZIONI PER AVERE LE INFORMAZIONI CHE RIVENDEVA A 300 EURO PER OGNI RICHIESTA…
Estratto dell’articolo di Val.Err. per “Il Messaggero”
camilla marianera ai tavoli della prefettura sugli immobili occupati
La presidenza del Consiglio e il ministero della Giustizia saranno parti civili nel processo a Camilla Marianera e Jacopo De Vivo, la praticante avvocato e il suo fidanzato arrestati lo scorso febbraio con l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari.
I due, secondo l'accusa, avrebbero venduto ad alcuni indagati notizie riservate su intercettazioni e pedinamenti. O comunque, dietro compenso, avrebbero fatto accertamenti per conto di terzi che volevano sapere se si trovassero sotto osservazione della procura.
Per gli indagati l'aggiunto Paolo Ielo e i pm Francesco Cascini e Giulia Guccione hanno chiesto e ottenuto il giudizio immediato, ieri De Vivo, nel corso della prima udienza, ha optato per il giudizio abbreviato. […]
Secondo la procura, dal 2021 al dicembre scorso, Marianera, ieri presente in aula, e il compagno, per realizzare quello che lei stessa definiva «metodo alternativo» di fare le verifiche, avrebbero pagato un pubblico ufficiale non ancora identificato, in servizio all'ufficio intercettazioni.
In questo modo avrebbero ottenuto le informazioni «sui procedimenti penali coperti dal segreto, l'esistenza di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, atti remunerati mediamente nella misura di 300 euro a richiesta».
Lo scorso marzo il tribunale del Riesame aveva confermato il carcere per Marianera (De Vivo invece aveva rinunciato al ricorso) respingendo l'istanza del difensore che chiedeva i domiciliari per la sua cliente. La praticante avvocato, nel corso del suo interrogatorio si era avvalsa della facoltà di non rispondere dichiarando però che nei dialoghi intercettati aveva «millantato» rapporti con la "talpa" dell'ufficio intercettazioni ma che in realtà non avrebbe avuto alcun rapporto con pubblici ufficiali che si occupavano di intercettazioni né tanto meno avrebbe pagato per ottenere informazioni.
[…] Secondo le conversazioni captate dai carabinieri durante le indagini, la praticante avvocato riferiva "offriva" ai clienti i servizi straordinari, spiegando che, quando le intercettazioni, i servizi ocp, di osservazione telematica erano terminati o le indagini era concluse, nel sistema veniva inserito il termine «cessato» che, dal programma, viene evidenziato con il colore rosso.
Un elemento conosciuto, secondo quanto emerso dalle indagini, solo dalle persone interne all'ufficio intercettazioni e in uso esclusivo in procura a Roma, essendo stato ideato, a suo tempo, proprio da da un dipendente di quell'ufficio. Un programma di intercettazione noto agli addetti ai lavori, perché installato solo su pochi computer e non accessibile dalla rete interna degli uffici giudiziari. […]
CAMILLA MARIANERAcamilla marianera 2CAMILLA MARIANERA CAMILLA MARIANERA CAMILLA MARIANERA jacopo de vivo, fidanzato di camilla marianera, con il padre giuseppe detto peppone camilla marianera a una fiaccolata per la legalità a roma dopo un'aggressione dei casamonica