COME HANNO FATTO A GUADAGNARE I NARCOS DURANTE IL LOCKDOWN? SE PENSATE CHE IL TRAFFICO DI DROGA SIA STATO FERMATO DALLA PANDEMIA VI SBAGLIATE: ANCHE SE C’È STATO UN CROLLO DEL 73% DEL PREZZO DELLE FOGLIE DI COCA, QUELLI CHE NE HANNO SOFFERTO SONO STATI GLI AGRICOLTORI – I BOSS, INVECE, HANNO RIMODELLATO MODALITÀ E SERVIZI, RIUSCENDO A FAR ENTRARE LA DROGA NEI PAESI DI DESTINAZIONE, NASCONDENDOLA IN…

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Guido Olimpo per "www.corriere.it" 

 

foglie di coca 2 foglie di coca 2

I trafficanti al tempo del virus: soffrono i «pesciolini», crescono gli squali. La pandemia ha avuto un impatto sui piccoli e creato qualche problema ai grandi network, ma le scorte sono infinite. E i padrini gonfieranno i loro forzieri.

 

Il Washington Post ha segnalato come vi sia stato un crollo del 73 per cento del prezzo delle foglie di coca, un disastro per la miriade di agricoltori coinvolti. La stessa cosa è avvenuta in Afghanistan, a causa della mancanza di raccoglitori d’oppio, tenuti lontani dai blocchi. Poi le frontiere chiuse hanno inciso sui trasferimenti della merce mentre dall’Asia (Cina, India) le forniture di precursori chimici per i laboratori sono diminuite. Conseguenze anche nel contrabbando di carburante dal Venezuela verso il territorio colombiano, materia prima indispensabile per le attività illegali.

 

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Insomma un quadro in apparenza negativo per i banditi, a molte latitudini.

In realtà, come segnalano gli analisti e le polizie, le conseguenze sono state pesanti per i gradini più bassi della piramide, quelli che legati a situazioni locali. I boss, mostrando la consueta capacità di adattarsi, hanno rimodellato servizi, tattiche e flussi con diverse mosse.

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Alla fine – spiegano gli esperti - aumenteranno la loro presa fagocitando figure minori.

I narcos hanno accumulato grandi scorte. È stato stimato che il solo cartello del Golfo colombiano avrebbe a disposizione depositi da 40-50 tonnellate di coca, dunque ha margini di manovra per alimentare la domanda. Inoltre, come altri network, hanno aumentato il volume: grandi carichi al posto di piccole partite, regola adottata solo in parte. Lungo il confine Usa-Messico si vedono entrambe le opzioni, anche se è stata segnalata una diminuzione dei sequestri.

 

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Per un certo periodo i gruppi hanno ridimensionato le spedizioni via mare privilegiando movimenti via terra verso il Centro America oppure con il sistema consolidato degli aerei. Ci sarebbe stata una flessione nel ricorso ai motoscafi e ai semi-sommergibili, un dato comunque fluido. Nelle ultime settimane la Guardia Costiera Usa ha intercettato numerose imbarcazioni e tre narco-sub, ovvero vascelli con un basso profilo, difficili da scovare.

 

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Sono costruiti in Colombia-Ecuador e poi usati nel Pacifico lungo un itinerario che li porta lunghe le coste a sud del Messico, in Honduras, Guatemala, El Salvador. A bordo due o tre tonnellate di polvere bianca in transito e diretta ai consumatori statunitensi. Un fenomeno non ristretto a questa regione. Un battello, sempre a basso profilo, è stato localizzato in Galizia dopo un viaggio incredibile iniziato in Brasile.

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Intensa la spinta verso l’Europa. Nei primi tre mesi del 2020 sono state confiscate oltre 17 tonnellate di coca destinate ai nostri mercati, «prodotti» giunti nelle stive di navi partite da scali centro-americani. In alcune situazioni hanno sfruttato varchi nel lockdown. L’export di alcuni tipi di frutta non ha subito limitazioni e ciò ha offerto la possibilità di usarli per mimetizzare gli stupefacenti. 

COCAINA COCAINA

 

Tattiche universali. Pochi giorni fa i doganieri americani hanno intercettato 5 tonnellate di marijuana in scatoloni che, secondo la documentazione, dovevano contenere lime. Ancora in Messico: da tempo c’è una conversione da parte di agricoltori alle droghe sintetiche. Rendono di più, anche se sono subordinate alla creazione di laboratori, peraltro anche questi in crescita con un evidente collaborazione tra cartelli e complici cinesi. Per la necessità di avere i precursori e aprire canali di riciclaggio.

 

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Le previsioni non dicono nulla di buono. L’allentamento delle misure restrittive darà altri spazi ai boss. Le difficoltà economiche di vasti strati di popolazione diventeranno opportunità per chi ha denaro nero a disposizione, un vantaggio accresciuto dai problemi di budget dei governi.

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