Laura Zangarini per il “Corriere della Sera”
Resta un mistero, per ora, la morte di George Michael. I risultati dell'autopsia eseguita giovedì scorso sul corpo dell' ex Wham!, deceduto a 53 anni per insufficienza cardiaca, non sono conclusivi. È quanto ha reso noto ieri un portavoce della polizia britannica. La causa della morte non è conclusiva ed è necessario effettuare ulteriori esami, ha spiegato il portavoce, aggiungendo che saranno necessarie diverse settimane per conoscere i risultati delle nuove analisi.
Ha poi sottolineato che la morte della popstar continua a essere considerata inspiegabile ma non sospetta. A trovare il corpo senza vita di Georgios Kyriacos Panayiotou, questo il vero nome del cantante morto il giorno di Natale, è stato il compagno Fadi Fawaz. Sono andato a casa sua per svegliarlo ed era morto, sembrava dormisse, ha dichiarato Fawaz al Daily Telegraph.
Quello che si sospetta - ma che l'autopsia non ha confermato - è che a fermare il cuore della stella del pop inglese sia stato l'uso di droga (cannabis e crack) e alcol. Cui si sarebbe aggiunta, di recente, anche l'eroina. Una fonte anonima nei giorni scorsi ha riferito al Telegraph che a uccidere la popstar sarebbe stata un'overdose: Nell' ultimo anno Michael ha lottato contro una crescente dipendenza dall' eroina. Si è dovuto far ricoverare diverse volte al pronto soccorso per overdose. Voci, illazioni, sospetti. Solo le nuove analisi dell' autopsia potranno dire la verità sulla morte di Georgios Kyriacos Panayiotou.
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