Emiliano Bernardini per "il Messaggero"
Si appostavano fuori dagli ospedali o dalle case di cura a caccia delle loro prede: donne anziane e sole. Le avvicinavano conquistando la loro fiducia a quel punto scattava la truffa della falsa donazione. Uno si spacciava per un avvocato, l'altro per un benefattore intenzionato a fare una donazione ad un medico (inesistente) per averlo salvato dal Covid. Il ritornello che ripetevano era sempre lo stesso: «Vede signora, sono molto grato a questo medico e vorrei donargli 25mila euro. Per questo dovrebbe farci da garante portando soldi o oggetti preziosi per un valore simili in modo d'avere l'avallo».
Le anziane ormai completamente rapite dalle parole dei due cadevano nella truffa. Per questo un italiano di 49 anni è finito ai domiciliari in attesa del processo e un albanese di 39 anni ha l'obbligo di presentarsi alla polizia e il divieto di uscire di casa nelle ore notturne.
I COLPI La prima truffa l'hanno messa a segno a gennaio 2021. L'italiano, insieme al complice, durante il confinamento, aveva agganciato una signora di 79 anni che era andata allo Spallanzani per farsi visitare. Avevano iniziano a conquistarsi la sua fiducia, convincendola a salire sulla loro macchina.
Durante il tragitto l'italiano aveva raccontato che avrebbe voluto donare al medico che lo aveva curato 25mila euro, spiegando inoltre che per avvalorare la bontà della donazione avrebbero avuto bisogno di gioielli e preziosi per uguale valore. I due hanno accompagnato la donna che ha poi consegnato loro 800 euro in contanti, un Rolex, un orologio in oro e vari gioielli per un valore complessivo di oltre 20.000 euro. La donna è scesa di casa con i gioielli in borsa e glieli ha consegnati.
Dopodiché i due con la scusa di dover acquistare dei fogli protocollo si sono allontanati facendosi prima consegnate con una scusa il telefono in modo che non potesse chiamate la polizia. Pochi giorni dopo con la stessa modalità hanno truffato una 72enne per 1180 euro, prelevati sia in casa che a un bancomat di San Giovanni.
Le indagini dei carabineri della compagnia Trastevere, attraverso le intercettazioni, i pedinamenti e l'acquisizione dei filmati delle telecamere hanno ricostruito altre sette tentativi di truffa che per fortuna non sono andati in porto.
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