Mattia Feltri per “la Stampa”
In questo mondo di vittime, in cui ognuno dei sette miliardi e novecento milioni di abitanti è perseguitato dall'ingiustizia, vorrei oggi offrire la mia particolare solidarietà a Conte, inteso Antonio, allenatore di calcio. In una telefonata di un paio di anni fa, resa pubblica ieri, chiede iracondo a Giovanni Malagò che fine abbia fatto Massimo Bochicchio.
Serve una spiegazione ma intanto ne approfitto: solidarietà. Bochicchio è un broker morto da pochi giorni, presentato a Conte da Malagò, presidente del Coni. Conte, che all'Inter guadagnava sette milioni e mezzo l'anno, e ora al Tottenham ne guadagna quasi diciotto, e io gli sono solidale, aveva affidato al povero Bochicchio una ventina di milioni dei suoi risparmi, giusto per raggranellare qualcosetta in più, che fa sempre comodo. Gli erano stati infatti promessi rendimenti fino al venti per cento, e zero rischi. Cioè io ti do dieci euro e tu domani me ne ridai dodici, così, perché siamo fighi. Invece - incredibile! - era una truffa. Bochicchio a un certo punto si è dileguato coi soldi dei clienti, Conte compreso, e io colgo l'occasione per ribadire la mia solidarietà, ma piena e incondizionata. Insomma,
Conte chiama Malagò ed è una furia, perché chi avrebbe mai immaginato il raggiro? Come per gli sventurati adepti di Vanna Marchi, che pagavano in cambio di amuleti magici e pozioni d'amore: tardiva, ma solidarietà anche a loro, in ricordo di quando andavano in tribunale a urlare furibondi contro la perfida turlupinatrice. E mai nessuno che abbia il coraggio e l'onestà di dirglielo: voi siete delle vittime, soprattutto della vostra fesseria. Solidarietà.
MASSIMO BOCHICCHIO MATTIA FELTRI antonio conte 1 antonio conte 3 antonio conte 2 massimo bochicchio e la moglie MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE ARIANNA MASSIMO BOCHICCHIO