Dagotraduzione dal Daily Mail
In Corea del Nord la carenza di cibo, medicinali, carburante e altri generi di prima necessità sta portando il paese al collasso, tanto che i più poveri iniziano a rapire i figli delle famiglie benestanti per poter chiedere un riscatto.
Nelle utlime settimane sono stati segnalati almeno quattro rapimenti. Lo scorso mese una bambina di sei anni è scomparsa mentre giocava lungo il fiume fuori da casa sua, nella conta di Songchon, a nord di Pyongyang.
«È stata rapita e presa in ostaggio da un uomo sulla trentina che vive in un villaggio lontano dal suo», ha detto una fonte in Corea del Nord. «Il rapitore sapeva che la sua famiglia era benestante e ha persino ottenuto il numero di cellulare dei suoi genitori per chiedere il riscatto». Ai genitori sono stati chiesti 500.000 won (meno di 55 sterline) per liberare la piccola. La polizia però è riuscita a rintracciare l’uomo e a liberare la bambina.
Un altro bambino di 10 anni è stato rapito da un uomo sulla quarantina mentre camminava lungo una strada nella contea centrale di Yangodk: l’uomo si è avvicinato con la moto offrendogli un passaggio. Quando il ragazzo si è accorto di essere in ostaggio, però, è scappato e ha avvisato la polizia.
Quando è stato arrestato, il rapitore ha confessato di aver preso in prestito la moto da un amico perché voleva replicare quanto aveva visto in un film perché non aveva da mangiare e soffriva la fame. Altri due casi simili sono stati segnalati a maggio e a giugno.
Tra i coreani c’è «crescente ansia» per i recenti rapimenti e per la possibilità che non sempre tutto risolva così facilmente come successo finora. A pesare sulla Corea del Nord, oltre alle pesanti sanzioni internazionali imposte al regime di Kim Jong-Nu, c’è la decisione di chiudere completamente le frontiere da quando è emerso il Covid a gennaio 2020.