Allarme colombe per il coronavirus. La vendita dei dolci tipici di Pasqua, le colombe in particolare, stanno andando male, anzi malissimo. «Negli ultimi 15 giorni abbiamo dovuto constatare che c'è stato il totale annullamento degli ordini.
Ed è devastante per una azienda come la nostra che si basa su prodotti totalmente stagionali come colombe, panettoni e pandoro». È quanto segnala Marco Brandani, amministratore delegato di Maina, tra i maggiori player del settore che, ad oggi, segnala -30% della domanda di questi dolci da ricorrenza.
«La Grande distribuzione per noi rappresenta l'80% del mercato» spiega l'ad secondo il quale questo è dovuto al fatto che le grandi catene devono dare spazio nei magazzini e poi nei punti vendita ai generi di prima necessità, come il pane, la farina, la pasta. Tuttavia, siccome le vendite alimentari di questi beni sono aumentate già del 16-17% «credo che ora si possa dare spazio alla Pasqua perché finora non è stata allestita nei punti vendita sull'onda emotiva di uno scetticismo diffuso».
Ma per Brandani, «non è ancora tutto perduto perché il 75% degli acquisti avviene normalmente negli ultimi 15 giorni che precedono la ricorrenza, quindi a partire da domani». «La filiera, quindi produzione e distribuzione, si devono dare una mano». L'azienda di Fossano, in provincia di Cuneo, fattura 100 milioni di euro e impiega circa 250 lavoratori che sono tutti a casa in questo momento.
La produzione è ferma e si è ricorso alla cassa integrazione. «Stiamo lottando per sopravvivere», il grido d'allarme che arriva dalla Paluani che negli ultimi quindici giorni ha visto annullato dalla Gdo il 20% degli ordini di colombe e uova di Pasqua. «Si tratta di merce già prodotta che dovevamo consegnare ma 'i dolci da ricorrenzà hanno visto drammaticamente scendere le richieste dei volumi già prodotti e le aziende oggi si trovano in una situazione veramente molto difficile», segnala Gianluca Cazzulo, direttore commerciale di Paluani.
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