Jenner Meletti per “la Repubblica”
«Lei stia attento solo a una cosa: il manettino». Il tutor, l’uomo in tuta rossa che ti insegna a guidare una Ferrari indica dove sono frecce, abbaglianti, clacson, freni, acceleratore… «Non tocchi il manettino, quel pulsante rosso sul volante. Se lo schiaccia, toglie il
traction control e allora la macchina — una California T biturbo, 560 cavalli — per un non esperto diventa una bestia difficile da domare».
Bisogna fare presto, con i consigli di guida. Dieci minuti di tour, tempo di istruzione compreso, costano infatti dai 70 ai 130 euro. Da 0 a 100 all’ora in 3 secondi. «Così anche nel giro di 10 minuti si prova il brivido della velocità». Alla fine ti danno la cosa più preziosa (per 20 euro): il filmato che ti mostra alla guida della California T, della 458 Speciale o della F430 Spider, e via rombando. Metti il film su Facebook e puoi dire a tutti che hai «guidato l’auto dei sogni per le mitiche vie di Maranello».
Tutto inizia nel 2009 quando alla destra del museo Ferrari (l’anno scorso 320.000 visitatori paganti) apre i battenti la Push Start. Alla sinistra, l’anno dopo, anche la Pitlane mette in mostra i suoi bolidi. Adesso le agenzie di «noleggio a breve termine senza conducente » sono almeno una decina e si contendono clienti che arrivano — Usa in testa — da tutto il mondo. I problemi iniziano presto. Una cinquantina di possenti Ferrari si fanno notare, a Maranello e Fiorano, due Comuni che sembrano uno solo, anche perché uniti dalla pista di collaudo del Cavallino. Comincia così la strana guerra fra il sogno e il sonno. Il sogno di chi fa migliaia di chilometri per salire su una Ferrari, il sonno di chi, dopo pranzo, vorrebbe mettersi sul divano e fare una pennichella.
L’ultima decisione è stata presa, pochi giorni fa, da Fiorano. «Abbiamo deciso — raccontano il sindaco Francesco Tosi e l’assessore Davide Pellati — di vietare il noleggio delle Ferrari tra le ore 12,30 e le 15. Il loro rumore disturba troppo. Le agenzie hanno il diritto di lavorare ma non possono danneggiare chi vuole mangiare in pace e riposarsi. Per chi sgarra, multe da 500 euro, ridotte a 250 se si paga subito. Ma le multe non sarebbero un deterrente, per imprese che si fanno pagare molto bene. E allora, dopo 3 sanzioni nello stesso anno, scatta la sospensione dell’agenzia per otto giorni.
Maranello aveva fatto un regolamento — che noi abbiamo copiato adesso — già nel 2010, ma i titolari dei noleggi avevano fatto ricorso al Tar. Per questo, prima di dettare le nostre regole, abbiamo aspettato che Maranello vincesse la causa. Adesso tutto il territorio è protetto. Prima, quelli dei noleggi nella pausa di mezzogiorno portavano le macchine da noi. Caricavano i clienti con un furgone e li facevano partire da qui. Insomma, una beffa».
Non è solo una questione di orari: vietati alle Ferrari i due centri storici, le statali e tutte le strade con scuole o case di riposo. Vietato anche il “procacciamento di clienti”. «Succedeva di tutto — racconta Massimiliano Morini, primo cittadino di Maranello — accanto al museo Ferrari. Lì le famiglie scese dai pullman per visitare il museo si trovavano di fronte bellissime ragazze pochissimo vestite. “Vieni da noi”. “No, le nostre Ferrari sono più potenti”.
Ci sono state liti e zuffe. Accendevano i motori, che rimbombavano in mezzo paese, per attirare i clienti. Nel regolamento si precisa anche che i tutor — gli uomini che salgono a fianco del cliente che guida — debbono essere preparati. Almeno 10 anni di patente, senza sospensioni per ubriachezza o altro. Non è stato facile intervenire. Nel noleggio di questi bolidi gira molta “fresca”, come qui chiamiamo il denaro contante. Abbiamo lavorato con carabinieri, guardia di finanza, ispettorato del lavoro… I noleggi sono positivi ma solo con regole ben chiare».
La “fresca” non manca, nei saloni dove le Rosse sembrano dire: guidami. Se 10 minuti costano fino a 130 euro, un giro di 60 minuti e 65 chilometri con una Ferrari 430 Scuderia costa 440 euro. Un viaggio di 2 ore e 100 chilometri, compresi tre giri nella pista di Modena, arriva a 1.200 euro.
«Vanno bene le regole — racconta Maja Corluka Valestri, titolare della Pitlane — ma debbono anche lasciarci lavorare, visto che ci hanno dato le autorizzazioni. Arrivano americani, brasiliani, tedeschi, finlandesi… Come puoi spiegare loro che qui c’è una pausa pranzo di 2 ore? I sindaci dovrebbero lavorare per proporre il territorio e fermare i turisti non solo un’ora. Modena è vicina, con il duomo, Pavarotti, salumi e formaggi… Stiamo perdendo molti clienti e i primi a rimetterci saranno i dipendenti, purtroppo. Dopo la sentenza del Tar, faremo ricorso».
FERRARI MARANELLO 575M 2002 (224.640 $)
Ci sono ancora le ragazze, sul piazzale del museo, ma sono vestite da autunno e si limitano a proporre volantini. Più cauto Stefano Ravazzini, titolare della Push Start. «Sul ricorso vedremo. Io ho 10 tutor più altri stagionali. Secondo le regole, di pomeriggio potremmo lavorare dalle 15,30 alle 19. Ma tra un mese prima delle 17 sarà già buio. Almeno in inverno, ci potranno lasciare le ore migliori? Siamo pronti a discutere, a trattare…». Arriva un pullman dalla Slovenia. In quattro si avvicinano alla Push Start con le prenotazioni in mano. Guardano le Ferrari. Come bimbi la notte di Natale.