TUTTO IL RESTO E’ NAJA! - VITTORIO FELTRI CONTRO “LA SCEMENZA” DI SALVINI CHE VUOLE REINTRODURRE LA LEVA OBBLIGATORIA PER RADDRIZZARE LA SCHIENA AI PISCHELLI: "DATTI UNA CALMATA. È UN GRANDE ERRORE. IL SERVIZIO MILITARE E' UNA ROTTURA DI BALLE INCREDIBILE. POSSIBILE CHE NON VENGA IN TESTA A SALVINI UNA IDEA VALIDA ALLO SCOPO DI MIGLIORARE LA PREPARAZIONE DELLA GIOVENTÙ ITALIANA?"

-

Condividi questo articolo


Vittorio Feltri per "Libero quotidiano"

 

salvini salvini

Matteo Salvini suscita simpatia, almeno in me, ma certe sue sparate mi lasciano interdetto. Adesso predica la necessità di reintrodurre la leva obbligatoria per i giovanotti. Che personalmente mi è toccato subire nel 1964, quando avevo 21 anni. Fui costretto a recarmi a Orvieto, in una caserma disadorna dove l'accoglienza non era affatto improntata a gentile ospitalità. Camerate enormi e piene di brande, una folla di reclute vocianti e prive di buona educazione. Intendiamoci, tutta roba sopportabile a quei tempi. Per dirne una, la mattina ci servivano il caffè prelevandolo da un secchio con un mestolo.

 

Una bevanda disgustosa. Le giornate trascorrevano in un clima da incubo, marce e marcette prive di senso, caporali e sergenti maleducati e arroganti, sempre pronti a insultare noi marmittoni. Ogni tanto dal terzo piano qualcuno si lanciava in cortile, i suicidi erano all'ordine del giorno. Per fortuna sfruttando la mia attitudine ruffiana riuscii a farmi trasferire in fureria, un ufficio retto da un maresciallo, dove in pratica non facevo nulla. Mi toccò solo in una circostanza andare al poligono di tiro per lanciare un paio di bombe a mano col terrore che mi scoppiassero tra le dita.

 

vittorio feltri vittorio feltri

Poi, essendomi sottoposto con successo ai test attitudinali, mi trasferirono a Roma, ministero della Difesa, alle dipendenze di un colonnello a cui facevo da segretario, una attività non certo intensa. Per quattordici mesi ho fatto l'impiegato mica tanto di concetto. Scrivevo lettere finalizzate a far ottenere al mio ufficiale una promozione in vista del suo pensionamento. Alle ore 14 finiva il servizio, pranzavo alla mensa, poi ero libero fino alle 24.

 

VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI

Una rottura di balle incredibile. Ecco, questa la mia naia, durante la quale per fortuna ho studiato. Ma oggi mi chiedo a cosa sia servita la mia permanenza nei Granatieri di Sardegna, quindici mesi lordi senza fare nulla di militare? E oggi, a distanza di oltre 50 anni, sento dire da Salvini che sarebbe opportuno ripristinare la leva obbligatoria. Mi sembra una tale scemenza da non meritare di essere presa in considerazione neanche come scherzo.

 

Caro Matteo, ma cosa ti viene in mente? Se pensi sia utile spedire i ragazzi in caserma a fare i cretini, mal pagati e mal nutriti, per un anno e forse più vuol dire che non hai capito niente di ciò che serve ai giovani per essere maturi, pronti ad affrontare la vita e una eventuale e improbabile guerra. Possibile che non ti venga in testa una idea valida allo scopo di migliorare la preparazione della gioventù italiana? Leggo nella tua biografia che anche tu hai indossato una divisa e hai dovuto sopportare le angherie di sottufficiali e ufficiali, ma se non hai capito che le vessazioni subite servono solo a farti incazzare, significa che hai vissuto e vivi in un mondo di matti. Datti una calmata.

SALVINI SALVINI meloni salvini meloni salvini

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….