Estratto dell’articolo di Marco Lignana per www.repubblica.it
Ha cambiato idea, come stanno facendo tanti altri imputati nel processo sul crollo di ponte Morandi. Solo che lui è Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia quando è collassato il viadotto Polcevera, l’imputato più importante e illustre fra i 58 a giudizio. Nemmeno lui, come legittimo, si farà sentire in aula. Niente esame da parte dei pubblici ministeri, dei legali di parte civile e dei difensori, e neppure del collegio dei tre giudici.
Gli avvocati di Castellucci, Guido Carlo Alleva e Giovanni Paolo Accinni, prima della pausa estiva avevano annunciato la disponibilità del loro assistito a farsi interrogare. Ora il dietrofront, che naturalmente non impedisce al manager di rendere dichiarazioni spontanee in qualsiasi momento del processo.
L’esame di Castellucci, programmato nei prossimi giorni, era molto atteso, in un dibattimento sempre più “tecnico” e complicato. Con gli stessi giudici che, in diverse occasioni, hanno ricordato agli imputati di “dire la verità”.
le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genova
[…] Castellucci, che per la strage del bus di Avellino lo scorso settembre è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli a sei anni, non è l’unico ad averci ripensato. Anche un dirigente di alto livello come Riccardo Mollo, che proprio come lui è stato ritenuto fra i responsabili del disastro a Napoli (stessa pena), non si sottoporrà all’esame dopo aver detto il contrario pochi mesi fa.
Mollo tra l’altro è il dirigente citato da Gianni Mion nella sua dichiarazione choc sulla riunione fra i vertici di Aspi e Atlantia in cui, secondo l’ex braccio destro della famiglia Benetton, si parlò di rischio crollo del Morandi ben prima della tragedia del 14 agosto 2018.
Per quanto riguarda il numero 2 di Autostrade il giorno del crollo, Paolo Berti, fin da subito aveva detto che non si sarebbe sottoposto a esame. Resta al momento confermato l’allora numero 3, il potentissimo direttore delle manutenzioni Michele Donferri Mitelli, il dirigente più volte evocato nelle scorse udienze e al centro di registrazioni “pre crollo” finite agli atti del processo.
Tanti altri, invece, si sono comportati come Castellucci e Mollo: a luglio l’elenco degli imputati disposti a sottoporsi ad esame era ancora fermo a 22 persone. Ora si è quasi dimezzato.
[…+ Egle Possetti a nome del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi è intervenuta sulla scelta di Castellucci: “In questi giorni di assenza delle udienze processuali c’è anche il tempo per riflettere. Viene in mente la famosa frase del mitico Totò “Siamo uomini o caporali?” Quello che sta accadendo al processo per la strage annunciata del Ponte Morandi fa riecheggiare nelle nostre orecchie questo mantra per tante e tante volte.
[…]
La Procura nella sua veste accusatoria utilizza tutti gli strumenti consentiti per far emergere la mole di documentazione e di dettagli dell’inchiesta.
Abbiamo sentito in aula cose che “voi umani non potreste neanche immaginare”, nelle ultime udienze prima della recente pausa abbiamo anche visto le lacrime.
Umanamente possiamo anche comprendere le lacrime legate alla tensione per essere sotto pressione in interrogatorio, una pressione doverosamente esercitata per far emergere, lo ricordiamo per i disattenti, la verità sulla morte di 43 persone".
La nota prosegue: “Non possiamo e non potremo mai provare pena per queste ed altre lacrime, non potremo mai provare compassione per la pressione a cui sono sottoposti, non potremo mai provare dolore per queste persone, ne abbiamo già provato troppo e continuiamo a provarne ogni giorno, pensiamo che moralmente molte persone abbiano gravissime colpe per non avere supportato l’emersione della verità e vedremo quali di loro avranno anche colpe penali.
Oggi sentiamo che uno degli imputati eccellenti, Castellucci, ha rinunciato a farsi esaminare in questa fase processuale. Certamente come per gli altri imputati è un suo diritto, ci dispiace non poter sentire la “sua verità” in aula, sarebbe stato interessante, ma ci saranno altre occasioni e noi ci saremo, saremo attenti ad ogni parola che lui e gli altri imputati diranno come lo siamo stati fin d’ora. La dura e cruda verità è già sul piatto da molto tempo […].
E’ molto difficile in questo paese che le vittime abbiano giustizia vera, soprattutto quando sono interessati molti colletti bianchi, che di candido spesso hanno solo il colletto, ma continueremo con i nostri avvocati e con il nostro tecnico a collaborare per farla rimanere a galla questa cruda verità, che è costata la vita alle nostre famiglie.
Ogni tanto per impepare la vicenda leggiamo anche notizie che paiono allucinazioni, a volte sembrano addirittura delle bufale talmente paiono assurde, in una delle ultime pare che la famiglia Benetton, con la finanziaria di gruppo, abbia deciso di occuparsi della manutenzione e ristrutturazione delle autostrade in Portorico, probabilmente le referenze acquisite qui in Italia sono state uno sprone alla scelta. Anche questo è il mondo con cui ogni giorno ci confrontiamo, noi siamo in partita, sempre”.
giovanni castellucci 1 CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA ponte morandi a genova CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA giovanni castellucci di autostrade