Adelaide Pierucci per “il Messaggero”
LA SEPARAZIONE
Deposita in aula i video hard dell' ultima amante del marito, per screditare la nuova coppia nel giudizio di separazione, e si ritrova sotto accusa per ricettazione, col rischio di finire presto sotto processo. Protagonista dell' inaspettato autogol giudiziario un' impiegata romana sulla quarantina, che da moglie tradita e, soprattutto, madre preoccupata, l' anno scorso ha presentato al giudice civile quello che riteneva il suo asso nella manica: tre filmini osè della nuova compagna del coniuge, intenta in incontri amorosi con più uomini, sempre diversi.
Immagini, si è scoperto poi, ricavate proprio dal telefonino della donna, ovviamente a sua insaputa. A procurarsi il materiale scottante, il figlio tredicenne dell' impiegata delusa dal marito. Il ragazzino, a quanto pare dietro suggerimento della madre, ha commesso un accesso illegale nel sistema informatico altrui, non perseguibile penalmente solo per la giovane età dell' autore. Risultato: i filmini sottratti rappresentano il corpo di un reato e chiunque consapevolmente ha deciso di disporne deve rispondere di ricettazione. Una contestazione che l' impiegata tradita si è praticamente cucita addosso da sola.
LA DENUNCIA
La protagonista dei video, infuriata per l'interferenza nella sua vita privata, infatti, ha presentato una dettagliata denuncia ai carabinieri. Ha segnalato sia la violazione delle password del suo smartphone, dove conservava i dettagli degli incontri più intimi, sia l'indebito utilizzo dei fotogrammi in un'aula del Tribunale civile.
Una decisione appoggiata in pieno dal nuovo compagno della donna, appunto, l'ex marito dell'impiegata tradita. «Quelle immagini non sarebbero dovute mai uscire dalla sfera privata. E peggio finire in un'aula di giustizia - ha detto la coppia - soprattutto sotto gli occhi di un adolescente».
Il sospetto dei due è che il ragazzino sia stato aizzato dalla madre a compiere il blitz informatico. Il caso è appena finito sulla scrivania dei uno dei magistrati della procura di Roma specializzati nei reati informatici, il pm Maurizio Arcuri che, dopo aver delegato alla polizia postale gli accertamenti, ha iscritto la donna in via di separazione dal marito sul registro degli indagati, appunto, per ricettazione. Un reato grave, considerato un delitto contro il patrimonio. Così, la moglie tradita, oltre ad aver perso il marito, rischia anche una condanna pesante.