DOPO AVER “CANTATO”, GIOVANNA BODA VUOLE LO SCONTO DI PENA – L’EX CAPO DIPARTIMENTO DEL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE HA CHIESTO DI ESSERE GIUDICATA CON IL RITO ABBREVIATO NEL PROCESSO CHE LA VEDE IMPUTATA INSIEME ALTRE 19 PERSONE PER CORRUZIONE IN APPALTI PUBBLICI – NELL'INTERROGATORIO DELLO SCORSO LUGLIO, HA AMMESSO DI AVER ACCETTATO MAZZETTE E “UTILITA’” PER 3 MILIONI DI EURO DALL'IMPRENDITORE FEDERICO BIANCHI DI CASTELBIANCO – I GIORNALISTI DELL'AGENZIA “DIRE”, ALL’EPOCA DEI FATTI CONTROLLATA DA CASTELBIANCO, SI SONO COSTITUITI PARTE CIVILE…

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Estratto dell'articolo di F. Det. per “La Verità”

 

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L’ex capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda, ha chiesto ieri di essere giudicata con il rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena) nel processo che la vede imputata insieme ad altri per presunti episodi di corruzione in appalti affidarti dal dicastero di viale Trastevere. Con lei altri tre imputati (in totale le persone ancora coinvolte sono 13) durante l’udienza preliminare di ieri hanno chiesto di essere giudicati con lo stesso tipo di procedimento. Tra loro anche Fabio Condoleo, l’autista messo a disposizione della dirigente del ministero dall’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, imputato nel procedimento.

 

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Secondo le accuse sarebbe infatti stato Castelbianco a erogare alla Boda tra utilità e promesse, 3,2 milioni di euro, di cui 3 effettivamente andati a suo beneficio. Le utilità dirette ammontano a 1,17 milioni di euro, poco di più di quella per i collaboratori e le assunzioni fatte da Castelbianco attraverso le sue società su richiesta della Boda, costate all’imprenditore 1,15 milioni di euro. [...]

 

Tra le utilità dirette, oltre a 50.000 euro ricevuti in contanti, ci sono anche le spese fatte con una carta di credito prepagata intestata a Castelbianco e ricaricata con 38.756 euro. Per questo all’ex capo dipartimento del ministero e a Bianchi di Castelbianco i magistrati di piazzale Clodio contestano i reati di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio.

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[...] Va detto che durante l’interrogatorio del 6 luglio scorso, nel corso la ex capo dirigente del ministero dell’Istruzione aveva già ammesso davanti sostituto procuratore Carlo Villani gli addebiti che le contesta la Procura di Roma. Mentre altre sei persone coinvolte hanno già chiesto il patteggiamento con pene che vanno dai 4 mesi e due anni di reclusione.

 

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Se era pressoché scontata la richiesta di costituirsi parte civile l’Avvocatura dello Stato per il Miur e la Presidenza del Consiglio, ieri è arrivata a sorpresa anche quella dei giornalisti dell’agenzia di stampa Dire, all’epoca dei fatti controllata da Castelbianco. [...]

 

Nel dicembre scorso i lavoratori avevano proclamato lo stato di agitazione sindacale a seguito dell’annuncio da parte del nuovo editore della Dire di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro. In un comunicato i dipendenti avevano denunciato come «l’attuale situazione finanziaria aziendale» fosse «addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà contestati dall’autorità giudiziaria». L’udienza è stata rinviata il 30 maggio, quando verrà presa la decisione sia sulle richieste di rito abbreviato e di costituzione di parte civile (se confermate), sia sui rinvii a giudizio.

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