Giulio De Santis per il “Corriere della sera - Edizione Roma”
Una gara all'ultimo shottino di tequila. Con questa proposta due ragazzi convincono due studentesse di 15 anni a marinare la scuola e farsi seguire a casa. Dove, un bicchiere dopo l' altro, i giovani fanno ubriacare le loro ospiti e le violentano. Ora, a distanza di tre anni dal dramma avvenuto il 20 ottobre del 2015, entrambi i ragazzi - all' epoca 19enni - sono stati condannati con l' accusa di violenza sessuale di gruppo.
L' ultima sentenza è stata pronunciata ieri dalla prima sezione penale che ha condannato M. G. - difeso dagli avvocati Daniele Bocciolini e Nino Marazzita - a otto anni di carcere. Una pena più severa di quella chiesta dal pm Antonella Nespola, che aveva proposto sette anni di reclusione. L' altra sentenza risale al novembre del 2017. In quell' occasione M. M. - difeso dall' avvocato Antonietta Greco - ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. La pena stabilita dal gup è stata di cinque anni e quattro mesi di reclusione. A entrambi è stata riconosciuta l' aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di minorenni.
I due imputati - italiani, con genitori stranieri - sono liberi. II ragazzo condannato ieri ha cominciato un lavoro da poche settimane. Pure l'altro si arrangia con impieghi saltuari. Ad aver rallentato l' iter del procedimento ha concorso la presenza di due fattori. Nessuno dei due è detenuto, né è stato arrestato nei giorni successivi alla violenza. Poi la prescrizione, molto lunga in questi casi, concede lo spazio di tempo necessario a fissare l'appello senza il rischio di veder morire il processo.
Ora un passo indietro alla mattina dello stupro. Le due giovani, prima di entrare a scuola, incontrano due ragazzi conosciuti poche sere prima in compagnia di un loro parente. Dopo qualche chiacchiera, le studentesse accettano la proposta avanzata dai conoscenti: saltare le lezioni per andare a fare una gara di shottini di tequila. Come succede spesso tra adolescenti, prevale la fiducia.
E così le ragazze seguono gli imputati a Monteverde, dove abita uno di loro, che prepara l'occorrente alla competizione, bicchierini e tequila. Passano pochi minuti dall' avvio dell' assurda gara alcolica, che le minorenni sono ubriache. I due conoscenti, anziché aiutarle, approfittano della mancanza di lucidità delle studentesse e le violentano.
Quando l'orologio segna l' ora del rientro, uno degli imputati capisce la gravità della situazione e si propone d'accompagnare a casa una delle adolescenti. Vanno alla fermata dell' autobus, dove un uomo si accorge delle condizioni critiche di una ragazza.
Chiama le forze dell' ordine, che, dopo aver condotto in ospedale la giovane, ascoltano il suo racconto, dando il via all' inchiesta conclusa per il momento con due condanne in primo grado.