Estratto dell'articolo di Francesco De Remigis per “il Giornale”
Si intitola «Sii l’uomo che vuoi essere, ma sii un uomo vivo». E per restare in vita, stando alla campagna di sensibilizzazione sugli incidenti stradali lanciata ieri dal governo francese, devi abbandonare la tua mascolinità tossica; perché al volante potrebbe costarti la vita. Soprattutto, devi smetterla di trasmettere a tuo figlio certi stereotipi che si applicano alle dimensioni o alla potenza di una data vettura, al guidare forte e all'imparare presto a ingranare la marcia. Devi piuttosto capire come essere «un uomo sensibile, un uomo che piange, un uomo che sa avere cuore». Perché «sulla strada, 8 morti su 10 sono uomini».
[…] Così la nuova campagna per la sicurezza stradale d'Oltralpe prende di mira il comportamento dei maschi, che a differenza delle donne vedrebbero l’auto come un oggetto narcisistico, un simbolo di virilità, potere o successo. […]
[…]E se dovessimo aggiungere la mascolinità all’elenco dei fattori che favoriscono gli incidenti?, si chiede quindi la Sicurezza Stradale. La delegata interministeriale Florence Guillaume, per mettersi al riparo dalle immediate polemiche, vista la campagna che tradisce un certo sessismo, sostiene che lo spot non miri affatto a stigmatizzare gli uomini in generale. «Si tratta di spingere le persone a esaminare il loro comportamento». Perché se anche l’84% dei responsabili di sinistri mortali sono uomini, come pure i conducenti alcol-positivi coinvolti (il 93%), per l’ente governativo bisogna rieducare, e «non seguire ciò che la gente si aspetta da un uomo».
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