Romina Marceca per “la Repubblica - ed. Roma”
È stata costretta a scappare dal suo appartamento di Cinecittà e a nascondersi in una casa protetta dopo l'ennesimo messaggio di morte: «Vedo tutto buio. Appena metti piede fuori, io compaio davanti a te».
«Ti mando all'altro mondo insieme a quel morto di fame di tuo padre, troia», un altro degli ultimi avvisi da parte dell'ex. Seicento tra vocali e messaggi Whatsapp al giorno hanno fatto piombare Waima Vitullo nel tunnel del terrore. «Ho paura che quell'uomo mi uccida, chiedo al gip di accelerare i tempi. Ascoltatemi, lui è libero e io sono dovuta scappare».
Waima ha deciso di parlare a Repubblica e fornire il suo nome, conosciuto nel panorama dei film a luci rosse e per la partecipazione al reality "I Mammoni", perché spera che possa servire a tutelarla.
Il suo codice rosso sembra essersi incastrato nei passaggi burocratici, nonostante la richiesta del pm subito dopo la denuncia della donna. Dopo un mese non è arrivata nessuna decisione del tribunale.
«La burocrazia frena la nostra azione. Un fascicolo aspetta di essere spostato da una parte all'altra del palazzo di giustizia. Quell'uomo doveva essere allontanato nell'immediatezza. Sta sfidando lo Stato», denuncia Bo Guerreschi, presidentessa di "Don't worry", la onlus che assiste la vittima.
Waima è anche una mamma che rischia la vita e da martedì mattina vive nella casa protetta messa a disposizione dall'associazione che combatte la violenza di genere. La prima denuncia è stata presentata il 16 aprile scorso ma le vessazioni psicologiche vanno avanti da febbraio, a due mesi dalla fine della relazione con un uomo napoletano più giovane di lei.
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«La mia assistita non è l'attrice dei film hard e dei Mammoni, Waima è una donna disperata che ha paura. È vessata da oltre 600 messaggi al giorno inviati da un uomo che le sta distruggendo la vita», ci tiene a sottolineare l'avvocata Licia D'Amico.
«Mi sono data anche delle colpe che non ho. È ossessionato da me, non come donna ma come oggetto. Era sotto casa mia ogni giorno. Si vuole prendere il mio sorriso. Non dormo più, mi tormenta, non mangio. Non me lo meritavo, nessuna donna lo merita», piange Waima.
L'attrice conosce quell'uomo nel maggio del 2021 durante una serata a Italia Uno. «Poi ci siamo incontrati di nuovo a Napoli», continua Waima.
La storia d'amore viene troncata da lei quando «una sera ho dovuto chiamare la polizia perché per un motivo stupido ha iniziato a sbattersi la testa sull'armadio e ha cominciato a scendere e a salire dal letto. Lì ho capito che alcuni segnali che avevo colto in passato avevano un senso».
A dicembre scorso la storia finisce, da febbraio inizia l'inferno. «Mi ripete - racconta Waima - che non sarò mai felice». È ancora Bo Guerreschi a chiedersi: «Deve morire per essere ascoltata?».
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