FAGLIA CANAGLIA – CONTRO I TERREMOTI E LE ERUZIONI NON SI PUÒ FARE NIENTE, MA SMETTERE DI COSTRUIRE EDIFICI ABUSIVI NON SAREBBE MALE – IN SICILIA L’84% DEGLI IMMOBILI COSTRUITI ILLECITAMENTE SORGE IN ZONE A RISCHIO SISMICO – VITTORIO SGARBI: “QUANDO CRITICAI IO LE ABITAZIONI ILLEGALI MI DIEDERO DEL PAZZO. DISSI CHE C’ERA DA AUGURARSI CHE LA LAVA DEMOLISSE QUEGLI ORRORI E RISCHIAI DI…”

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1 – LA SICILIA SI DISPERA PER IL SISMA MA HA CASE COSTRUITE SULLA FAGLIA

Costanza Cavalli per “Libero Quotidiano”

eruzione e sciame sismico sull'etna 6 eruzione e sciame sismico sull'etna 6

 

Contro le eruzioni dell' Etna e contro i terremoti non c' è molto da fare, ma qualcosa in nostro potere ci sarebbe: smettere di tirar su edifici abusivi. Secondo un rapporto di Legambiente dello scorso settembre, "Abbatti l' abuso", in Italia ci sono 71.450 immobili colpiti da ordinanze di demolizione ma più dell' 80 per cento di queste non sono state eseguite. E stando ai dati Istat, il 19,7% delle case costruite in Italia è abusivo, ma con enormi differenze tra nord e sud: il 47,3% del patrimonio immobiliare del sud era stato edificato commettendo illeciti; nelle regioni del Centro il18,9%, al Nord il 6,7%.

 

Si diceva dei terremoti e dell' Etna, perché i numeri che riguardano la Sicilia fanno rizzare i capelli: l' ultimo "Rapporto sull' abusivismo edilizio" della regione mostra che l' 84% degli immobili abusivi sorge in zone a rischio sismico. L' attenzione si era già alzata a novembre, dopo la tragedia di Casteldaccia, dove una casa costruita sul letto di un fiume si portò via nove persone.

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Ma ora, dopo il terremoto del 26 dicembre, 4,8 di magnitudo, l' allarme torna alto. Sono oltre duemila le segnalazioni arrivate agli uffici dei sette comuni pedemontani più colpiti dal sisma.

C' è Fleri, frazione di Zafferana Etnea, che già ha sopportato un terremoto nel 1984: allora venne giù tutto, l' altroieri pure. La via Vittorio Emanuele, la strada che attraversa l' abitato, è di nuovo distrutta, e lo stesso vale per Maria Santissima del Rosario, la chiesa di cui è rimasta solo la facciata, e pure danneggiata.

 

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C' è Fiandaca, dove i muri sono ancora quelli a secco di pietra lavica, distrutti. C' è Pennisi, altra frazione di Acireale: qui, davanti alla chiesa Maria del Carmelo, c' era una statua di Sant' Emidio d' Ascoli, il protettore dai terremoti. È andato in terra anche lui, insieme con il campanile, spezzati. Il parroco del paese ha detto: «Il santo ci ha protetti perché non è morto nessuno», ma forse conviene puntare all'«aiutati che il Ciel t' aiuta». Una villetta in costruzione è stata "spostata" dal terremoto: il proprietario ha scoperto due giorni fa che la faglia passa esattamente là sotto. C' è Aci Platani, dove dieci famiglie sono state fatte evacuare dalle loro abitazioni perché una fessura nell' asfalto si è allargata provocando una frattura: anche qui la faglia passa lungo strada dove si affacciano le case.

 

IL MONITORAGGIO

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Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, che conta il 9,3% del totale nazionale delle ordinanze emesse (6.637) e di queste ne ha eseguite il 16,4% (1.089), dice: «Qui l' abusivismo è quasi omogeneo, più concentrato sulle fasce costiere. È accertato che una casa abusiva subisca più danni di una casa costruita in rispetto della legge: un luogo dove c' è un divieto è pericoloso e di solito la casa viene costruita in fretta, a scapito della qualità». «Dei piani regolatori si occupano i comuni», aggiunge, «ma spesso i sindaci non intervengono per motivi elettorali; dovrebbero occuparsene i Prefetti, con un fondo del ministero degli Interni, aiutati dal Genio militare». Il governatore, Nello Musumeci, ha sottolineato: «Mi sorprendo che qualcuno si sorprenda dell' attività sismica. La Sicilia è la regione più a rischio e quella meno attrezzata dal punto di vista infrastrutturale. L' 80% delle nostre scuole non è a norma».

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In effetti, c' è poco da stupirsi: l' Etna è un vulcano che di mestiere fa il vulcano. Eugenio Privitera, direttore dell' Osservatorio di Catania dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha spiegato che la situazione si evolve, soprattutto sulla faglia di Fiandaca, dove si è verificata la scossa, ma è in attenuazione: «Dal 24 dicembre si sono succedute quasi 1.200 scosse.

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Abbiamo una sala operativa 24 su 24, e sull' Etna c' è una delle più avanzate reti di monitoraggio al mondo». Ma faglia rimane, cioè a orologeria: come quella di Sant' Andrea, che presto o tardi ingoierà la California. Così come un vulcano fa sempre le stesse cose, ma tutti visitano Pompei come se fosse una mostra di statue.

 

Se oggi ci fosse un terremoto con quello del 1693 (7,4 di magnitudo, 54mila morti e una cinquantina di città in briciole), o come quello di Messina del 1907 (70mila vittime), secondo un dossier del Servizio sismico nazionale, sarebbe una catastrofe: a Catania, per esempio, si conterebbero 161.829 tra morti e feriti, 136mila sfollati.

 

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Il dossier esamina dieci "città-campione" della regione. Il bilancio totale sarebbe di 436.347 fra vittime e feriti e 373.544 sfollati. E anche l' ordine regionale dei geologi fa notare che, per l' isola, la probabilità di un sisma di magnitudo 7 è del 99%. Ma aggiungono: «Nei prossimi 150 anni». E la caccia all' abuso sembra, ancora una volta, una caccia alle streghe.

 

2 – SGARBI: «QUANDO CRITICAI IO LE ABITAZIONI ILLEGALI MI DIEDERO DEL PAZZO»

Costanza Cavalli per “Libero Quotidiano”

 

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Vittorio Sgarbi, ex assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia, neo deputato alla Camera, si era già scagliato contro l' abusivismo edilizio nel 2002, quando la lava dell' Etna aveva colpito alcune case di Zafferana Etnea: «Chiedo al vulcano clemenza per gli uomini, mi auguro comunque che continui nella sua corsa distruttiva contro le speculazioni edilizie e il mal governo dell' arte», aveva detto, ribadendo quello che già aveva detto dieci anni prima, nel 1992.

 

VITTORIO SGARBI VITTORIO SGARBI

Alla fine del 1991 l' Etna aveva ripreso a eruttare, e non si fermò fino al '93: un' attività straordinaria, tale da costringere Esercito e Vigili del fuoco a costruire una barriera per arrestare la colata e poi a creare un bacino artificiale dove la lava potesse accumularsi. La speranza era quella che l' eruzione non sarebbe durata tanto da consentire alla lava di riempire completamente il bacino, ma non andò così.

 

Nel pomeriggio dell' 8 aprile 1992, la lava si riversò a valle, fino al comune di Zafferana Etnea. Sgarbi era stato appena eletto in parlamento: «L' abusivismo è un oltraggio al paesaggio», disse, «Spero che la corsa dell' Etna non si blocchi, che attraversi costruzioni contro natura».

 

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Se lo ricorda, professore? «Andai a vedere il vulcano in eruzione, in elicottero. Spettacolare. Quando tornai a terra trovai Pippo Baudo, le bancarelle che vendevano posacenere fatti con la lava. Era una specie di festa, un' immagine paradossale. Feci una dichiarazione contro gli abusi edilizi - cioè che c' era da augurarsi che la lava demolisse quegli orrori- e rischiai di essere infilzato con un forcone, parlarono di me come del peggiore parlamentare della storia, il sindaco di allora, Leonardi, incitò alla rivolta. Tempo dopo si scoprì che le case di cui avevo parlato erano tutte seconde e terze case costruite dalla mafia, abusive».

 

compleanno di vittorio sgarbi compleanno di vittorio sgarbi

Da allora, però, non è cambiato niente... «Niente, allora ci fu clamore perché mi ero permesso di dire una cosa che poi si scoprì vera e che è vera tutt' ora: la speculazione edilizia in zone a rischio sismico continua, e non ci si può lamentare che il vulcano arrivi dove le case non dovrebbero essere costruite.

 

Di Fleri (frazione di Zafferana Etnea, ndr), per esempio, criticai la chiesa: una costruzione insensata, un' architettura da domus romana, con astratti motivi geometrici. La chiesa più brutta che io avessi mai visto e oltretutto in un territorio a rischio. Oggi, come nel '92, puntualmente il terremoto l' ha buttata giu».

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