Emilano Guanella per "La Stampa"
Una lunga mattinata di terrore ha investito la favela di Jacarezinho a Rio de Janeiro, bastione del Comando Vermelho, il più potente clan di narcotrafficanti, famoso per reclutare bambini-soldato di 12 o 13 anni e mandarli, armati fino ai denti, a combattere contro la polizia. Le forze dell'ordine hanno rotto all'alba con i blindati i posti di blocco dei clan, iniziando una caccia all'uomo durata tre ore con bilancio finale di 24 civili e un agente morti.
L'operazione è stata battezzata "Exceptis", eccezione in latino, già che si è trattata della prima di questa portata dall'inizio della pandemia. Nel giugno del 2020 la Corte Suprema brasiliana ha proibito i blitz della polizia nelle favelas di Rio de Janeiro, salvo situazione di «eccezionale gravità e urgenza».
La polizia ha giustificato l'intervento con la necessità di porre fine all'arruolamento di minorenni; con la pandemia moltissimi giovani rimasti senza scuola entrano nei clan, usati all'inizio come messaggeri o "vedette" per diventare poi soldati dell'organizzazione.
L'incursione della polizia ha paralizzato la favela, mentre dagli elicotteri si davano istruzioni sulle vie di fuga dei delinquenti, armati, come si è visto dalle riprese televisive, di mitra e bazooka. Raggiunta anche una stazione della metropolitana in superficie, sono stati colpiti anche alcuni passeggeri.
Non è chiaro se tutti i 24 civili uccisi facessero parte della banda di narcos in fuga o se, come spesso accade, ci sono state vittime innocenti per le "balas perdidas", i proiettili vaganti che entrano spesso nelle case delle favelas.
Un delegato della commissione dei diritti umani dell'ordine degli avvocati si è recato sul posto per appurare i fatti. Ogni anno a Rio de Janeiro almeno mille abitanti delle favelas senza nessun contatto con la delinquenza organizzata vengono uccisi dalla polizia durante i blitz.
Casi che rimangono impuniti, visto che quasi sempre l'unica ricostruzione accettata è quella degli agenti. Per tutta la giornata di ieri i tre posti di vaccinazione Covid di Jacarezinho sono rimasti chiusi. La favela, di 50.000 abitanti, è famosa per aver dato i natali all'ex calciatore e oggi senatore federale Romario.
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