Chiara Maffioletti per il “Corriere della Sera”
Per 14 giorni, Fedez è stato protagonista di una spettacolare caccia all' uomo. «Sono stato un latitante, senza il peso dei crimini addosso». Spiega così Celebrity Hunted , nuovo reality disponibile dal 13 marzo su Amazon Prime Video. «Mi affascinava lavorare con una delle aziende più visionarie: è un format pionieristico. Un ibrido: un thriller montato come una serie ma è un reality. Io e gli altri sette concorrenti dovevamo fuggire da ex militari e agenti dei servizi segreti».
E come è stato?
«Ho partecipato con il mio amico Luis Sal. Ci siamo rifugiati nella villa di un noto personaggio ma ci hanno trovati: hanno accerchiato la casa con auto, droni e unità cinofila. Con un diversivo siamo scappati e ci siamo nascosti in un furgone che portava sterco».
Vi siete confrontati con gli altri concorrenti? Totti?
«Con lui non molto, so che è un' icona ma non seguo il calcio. Sono in contatto con Diana Del Bufalo e Caccamo».
LA RACCOLTA FONDI DI FEDEZ E CHIARA FERRAGNI PER LA TERAPIA INTENSIVA DEL SAN RAFFAELE
L' idea di partecipare in coppia con sua moglie (Chiara Ferragni, ndr.)?
«Sarebbe stato bello, mi sarei divertito, ma non si poteva per impegni già presi...».
La televisione torna spesso nei suoi progetti: un caso?
«Guardo il progetto più che il mezzo. Ho fatto X Factor finché ha avuto un senso. Poi ho sentito che le mie energie e quelle del programma si stavano esaurendo e ho preferito non andare avanti. Mi spiace che quest' anno sia stato un disastro, gli auguro di riprendersi. E' un programma che mi ha insegnato tanto, rimarrò sempre legato: vederlo andar male non mi fa piacere».
Cosa pensa in generale della televisione?
«Quella italiana ha bisogno di innovarsi: siamo un paese dove il Grande fratello è, non so, alla trentesima edizione; in cui c' è la Corrida : non esiste il rinnovamento, si tolgono ragnatele a format vecchi...servono nuove idee».
Lei non le ha?
«Magari si. Ma c' è un tempo giusto per dire tutto».
Anche Sanremo rientra per lei nei «format vecchi»?
«Bisogna distinguere tra idee impolverate e tradizioni. Anzi, mi pare che negli ultimi anni si sia svecchiato parecchio e abbia anche aiutato molto la discografia italiana».
Tra i protagonisti dell' ultimo Festival c' era Tiziano Ferro, con cui c' è stata una polemica a distanza su bullismo e omofobia. Come è finita?
«Non c' è stato un finale. Avevo proposto di rendere costruttiva una polemica che, a mio parere, non aveva senso. Mi sarebbe piaciuto fare qualcosa di concreto su una tematica importante, evidentemente non c' era la volontà. Io sono a disposizione, non necessariamente per collaborare artisticamente, anche solo per esporsi, sensibilizzare insieme. Quello che è successo non ha fatto bene a nessuno, non ha aiutato me e nemmeno Tiziano che usciva con il suo disco ma per una settimana ha parlato solo di quello».
Lei però scatena spesso opinioni contrastanti...
«Fa parte del gioco. Ma sconsiglio agli artisti di dire cose su di me quando devono promuovere il loro disco, non aiuta. Anche Ghali: di recente mi ha attaccato (riferendo delle frasi poco gentili che Fedez gli avrebbe detto all' inizio della sua carriera, ndr .), poi ha ritrattato, poi è uscito l' audio delle sue parole che lo ha sbugiardato. Ha fatto tutto lui, non penso gli sia stato utile».
Mesi fa ha raccontato in tv, a Peter Gomez, di essere a rischio sclerosi. Perché?
«Avevo l' esigenza di tirare fuori cose che non sarei riuscito a sviscerare in altro modo, mi ha fatto bene. Qualcuno ha ironizzato, fa niente. Se ti esponi prendi il bello e il brutto: non era per pietismo ma per mettere un punto».
Speranze per il futuro?
«Con Chiara abbiamo lanciato una raccolta fondi per il San Raffaele in questa emergenza. Mi piacerebbe che gli artisti con cui ho avuto dei diverbi supportassero la cosa».
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