FIGLI DI NESSUNO - OGNI ANNO IN ITALIA CIRCA 300 BAMBINI VENGONO ABBANDONATI E NON RICONOSCIUTI DALLA MADRE A POCHI GIORNI DALLA NASCITA -  NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI, SI TRATTA DI DONNE NUBILI DI ORIGINI STRANIERI, DI ETÀ TRA I 18 E 30 ANNI, CHE MOLTE VOLTE LASCIANO I LORO FIGLI PER MOTIVI DI DISAGIO PSICHICO E SOCIALE, MA ANCHE PER DIFFICOLTÀ ECONOMICHE E PER PROBLEMI DI SALUTE...

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un neonato in ospedale un neonato in ospedale

Estratto dell'articolo di f.d.v per “la Stampa”

 

Ogni anno sono circa 300 i bambini abbandonati e non riconosciuti in Italia […] un fenomeno che riguarda circa 1 minore su 1.000 nati. La Società italiana di neonatologia (Sin), […] stima che la metà delle mamme che abbandona sia compresa tra i 18 e i 30 anni. «In base all'ultimo report (2022, ndr), il 37% delle donne sono italiane; circa la metà sono nubili. Il 58,9% ha un'abitazione fissa, l'84% partorisce in una città diversa dalla propria».

un neonato in ospedale un neonato in ospedale

 

La motivazione che spinge verso questa decisione è per il 37,5% riconducibile a un disagio psichico e sociale, la paura di perdere il lavoro o le difficoltà economiche, invece, influiscono per 19,6%. Incide anche la preoccupazione che il nascituro abbia problemi di salute.

 

[…] La «Culla della vita» è un progetto del 1995 che consente alle mamme di lasciare i bambini in incubatrici riscaldate e monitorate h24 dai medici.  Il fatto di essere situate in luoghi nascosti, ma facilmente raggiungibili e nei pressi degli ospedali, garantisce alla madre la privacy e al bambino l'immediata presa in carico da parte dei sanitari. Appena il bambino viene appoggiato nella culla, infatti, scatta un sensore collegato con l'ospedale più vicino che allerta i medici che a loro volta possono far partire l'iter giuridico per l'affidamento attraverso il Tribunale dei minori.

 

la struttura una culla per la vita del policlinico mangiagalli di milano la struttura una culla per la vita del policlinico mangiagalli di milano

[…] Nei 16 anni dall'installazione di questa culla sono stati solo tre i casi. L'ultimo proprio quello del piccolo Enea. Il «parto in anonimato», questo il termine burocratico specifico, rientra, invece, nel quadro del Dpr 396 del 2000 ed è una norma pensata per contrastare l'abbandono dei bambini appena nati e l'infanticidio. Una volta in ospedale, al momento del parto, le madri possono chiedere di «non essere nominate», cioè dichiarano di non voler riconoscere il bambino. […]

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