Annalisa Grandi per www.corriere.it
Il Consiglio Superiore della Magistratura assicurerà «ogni sostegno possibile» al procuratore di Catania Carmelo Zuccaro affinché le sue indagini «possano svolgersi con la massima efficacia e celerità». Lo ha detto il vice presidente Giovanni Legnini al termine del Comitato di presidenza, sottolineato però l’importanza e l’urgenza di norme sulla riservatezza dei magistrati. Zuccaro verrà sentito dalla Commissione Antimafia il prossimo 9 maggio.
«ORA REGOLE SU RISERBO MAGISTRATI»
Il Csm sottolinea però come sia urgente «a fronte del frequente ripetersi di dichiarazioni ed esternazioni da parte di magistrati» che hanno creato sconcerto nell’opinione pubblica, l’apertura du pratiche per «definire linee guida nel rapporto con i media» e regole che consentano di «intervenire con efficacia» contro chi viola «i doveri di moderazione e continenza».
Il procuratore di Catania, che ha fatto sapere che non rilascerà più interviste, potrebbe essere chiamato dallo stesso Consiglio Superiore della magistratura a spiegare le sue dichiarazioni sui presunti rapporti tra trafficanti di esseri umani e Ong. Intanto il 9 maggio prossimo sarà ascoltata dalla Commissione Antimafia.
PIERO GRASSO IN AULA AL SENATO
GRASSO: «NON CREDO CI SIANO ESTREMI PER INCOMPATIBILITÀ»
Sul caso Zuccaro era intervenuto anche il Presidente del Senato Pietro Grasso: «Non giudico l’operato del Procuratore di Catania - aveva detto - perché c’è una magistratura che ha questo compito. Non credo che ci siano estremi di azioni di incompatibilità con la funzione che ricopre» aveva però sottolineato Grasso. In precedenza lo stesso Presidente del Senato aveva sottolineato come sull’emergenza migranti sia «determinante» il ruolo delle organizzazioni non governative che, a suo parere «devono muoversi in stretta sinergia con le autorità centrali: la guardia costiera e la guardia di finanza, in particolare».
«Magistratura e polizia - aveva aggiunto - faranno piena luce su eventuali opacità e puniranno i reati eventualmente commessi, ma questo deve avvenire nel rispetto rigoroso delle regole e della riservatezza necessaria a garantire il successo delle indagini. Fino ad allora - aveva specificato - credo sia sbagliato e ingeneroso associarsi ad accuse generiche, congetturali e politicamente strumentali».
MSF: «AZIONI LEGALI CONTRO CHI CI DIFFAMA»
E sui presunti legami fra organizzazioni non governative e trafficanti di esseri umani prende posizione nuovamente Medici Senza Frontiere, il presidente Loris De Filippi ha annunciato: «Porteremo avanti azioni legali contro chi ci diffama». Il riferimento è al dossier Frontex secondo il quale nel 90% dei salvataggi eseguiti dalle navi delle Organizzazioni non governative nel 2017, le imbarcazioni coinvolte sono state individuate direttamente dalle Ong e soltanto in seguito è stata data comunicazione al centro operativo della Guardia costiera a Roma.
«Una struttura come Frontex - dice De Filippi - che riceve finanziamenti enormi da parte dei 28 stati membri Ue ed è inefficace è evidente che deve mettere sul banco degli imputati qualcun altro. Dire che abbiamo rapporti diretti coi trafficanti è un’accusa infamante». «Noi - spiega - non spegniamo i trasponder, in oltre il 70% dei casi il sistema di coordinamento di Roma ci dice dove andare avvisandoci del naufragio. In altri casi abbiamo avvistato noi i migranti dalle nostre navi e poi abbiamo avvisato il rescue center di Roma che ci ha detto che fare. Non è possibile che si dica che i migranti arrivano da noi perché ci sono le Ong».