Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”
immigrati clandestini su jet privato
Ieri una vasta operazione di polizia, con la collaborazione delle due agenzie europee Eurojust e Europol, ha sgominato una banda di trafficanti di migranti che, per trasferire il suo carico umano, usava non barconi, gommoni o motoscafi, bensì jet privati. I clandestini, di provenienza prevalentemente irachena o kurda, venivano imbarcati in Turchia, muniti di falsi documenti diplomatici dello stato di Saint Kitts e Nevis nei Caraibi, loro ultima presunta destinazione.
immigrati clandestini su jet privato
Una volta raggiunto lo scalo intermedio in Europa, i passeggeri dichiaravano la loro reale nazionalità alle autorità di polizia del luogo, richiedendo asilo politico. Secondo l'ipotesi accusatoria, accolta dalle autorità giudiziarie del Belgio, per il trasferimento clandestino dei migranti in Europa l'organizzazione incassava circa 10mila euro a persona.
immigrati clandestini su jet privato
Dall'Italia si è mossa la procura di Bari poiché uno degli sbarchi di clandestini dai jet privati dell'organizzazione è avvenuto proprio nel capoluogo pugliese, nel novembre 2020. Ieri, nelle prime ore del mattino, sono stati effettuati cinque arresti richiesti dall'autorità giudiziaria belga; i fermati sono un cittadino italiano residente a Roma, quattro uomini di nazionalità egiziana (tre residenti in Italia ed uno in Belgio) e una donna di nazionalità tunisina, domiciliata a Bruxelles.
Sono loro i presunti componenti dell'organizzazione criminale internazionale che, per prima a quanto ci risulta, si è servita di mezzi di trasporto così inusuali nella fattispecie, come i jet privati, ora sequestrati dalla polizia federale del Belgio.
CAPITALISMO
Ora, lasciando da parte tutte le controversie circa la questione dei migranti, da questa vicenda emergono obiettivamente alcune informazioni assai interessanti. L'immigrazione clandestina non avviene soltanto in condizioni di trasporto avventurose, precarie o addirittura mortali, esiste, benché possa essere ritenuta un'eccezione, anche la possibilità che le organizzazioni di trafficanti si servano di mezzi riservati, di norma, ai ricchi.
Mettere piede su un jet privato è un'esperienza riservata, per quel che ne sapevamo, a un'élite di super-privilegiati, contro i quali ci guardiamo bene di muovere guerra, come invece ha fatto molto di recente Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, che con la consueta incapacità di larga parte della sinistra di comprendere il mondo, i suoi meccanismi, le sue mutazioni, e l'innegabile talento di renderlo un posto sempre più spoglio, squallido, triste, voleva, con una "provocazione" di stampo ambientalista e di "giustizia climatica" (ci manca solo la giustizia climatica nel nostro povero Paese mai guarito dalla febbre del giustizialismo), abolire i jet privati.
Quegli stessi jet a bordo dei quali, scopriamo, i migranti, santificati da quella stessa parte politica come le vittime assolute del capitalismo, dello sfruttamento, dell'avidità europea, salivano pagando una tariffa di 10mila euro ciascuno.
Non che questo sposti di una virgola la questione complessa e spinosissima del traffico clandestino di esseri umani, ma forse un po' farà riflettere chi l'ha ridotta a una semplificazione idiota tra chi vorrebbe salvare quei poveri cristi che arrivano in Europa dopo aver a malapena salvato la pelle, tutti immancabilmente in fuga da luoghi infernali, e dunque tutti meritevoli non solo di accoglienza ma anche dei diritti di asilo, e chi invece, animato chissà perché da un sadismo omicida, vorrebbe vederli crepare prima di mettere piede sul sacro suolo patrio, oppure indiscriminatamente ricacciati nella bolgia da cui sono inopinatamente evasi.
DESTRA E SINISTRA
Come tutti sanno, la maggior parte dell'opinione pubblica sul tema è molto meno nettamente schierata di quanto si creda, a sinistra come a destra. Se ne facciano una ragione gli estremisti dalla voce stentorea: le cose, nel mondo, vanno a volte in modo assurdo.
Il jet privato può essere usato per trasportare i migranti, e se un esponente di sinistra vuole abolire i jet, ecco che un atto di "sinistra" diventa, per quanto paradossalmente, un po' di destra: paradosso che si scioglie riflettendo sul fatto che, sul piano della realtà e non della propaganda chiassosa, abolire i jet privati non è affatto di sinistra, è solo il divieto di un mezzo di trasporto - piaccia ono a Fratoianni - molto usato e non solo da quei ricconi che, come crede lui, lo prendono per andare a farci l'aperitivo. Mala soluzione perfetta della sinistra, si sa, è sempre quella di introdurre qualche divieto a casaccio.