FORSE ANCHE A SINISTRA INIZIANO A CAPIRE CHE LA "LEGALITA'" NON E' ABUSO DI POTERE MA DIFESA DEI PIU' DEBOLI - PARLA IL SINDACO DI TORINO, IL PIDDINO STEFANO LO RUSSO, CHE HA ORDINATO LO SGOMBERO DI OTTO FAMIGLIE ROM CHE DA TRE ANNI OCCUPAVANO ILLEGALMENTE ALCUNE CASE POPOLARI: "È STATA OFFERTA LORO UNA SISTEMAZIONE ALTERNATIVA MA HANNO SEMPRE RIFIUTATO. LA SITUAZIONE ERA ORMAI TALE DA METTERE A RISCHIO LA TENUTA SOCIALE DELL’INTERO QUARTIERE" 

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stefano lo russo stefano lo russo

Estratto dell'articolo di Gabriele Guccione per il “Corriere della Sera”

 

«Difendere i più deboli dai prepotenti è di destra o di sinistra? Per me è di sinistra». Stefano Lo Russo, 47 anni, è il primo cittadino di Torino, città dove venerdì le forze dell’ordine hanno sgomberato otto famiglie rom (con trenta figli) che da tre anni occupavano illegalmente altrettanti alloggi popolari nel quartiere di Mirafiori Nord.

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Sindaco Lo Russo, c’è chi ha criticato lo sgombero, soprattutto perché c’erano di mezzo dei bambini, mentre gli esponenti torinesi di FdI hanno subito plaudito all’iniziativa. Lei da che parte sta?

«Io sto dalla parte della legalità coniugata con l’umanità. Non possiamo, come centrosinistra, pensare che questo terreno sia appannaggio della destra. Lo dico perché in casi come questo a pagare gli effetti sono soprattutto i più deboli. Come gli abitanti di quel quartiere, che da tre anni erano costretti a subire violenze e soprusi, ampiamente documentati e denunciati».

 

[…]

Si riferisce alle famiglie di appartenenza?

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«Per mesi i servizi sociali della città hanno lavorato a trovare una soluzione: a queste famiglie è stata offerta ripetutamente una sistemazione alternativa, nella legalità, ma alcune hanno sempre rifiutato. In quelle case popolari la situazione era ormai tale da mettere a rischio la tenuta sociale dell’intero quartiere. E questo non possiamo permetterlo. Se non si interviene in casi come questo, non solo si legittima la prepotenza di chi occupa abusivamente e minaccia gli altri ma soprattutto si alimenta l’intolleranza di cui si nutre certa politica».

 

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Lei è tra i firmatari della lettera del «partito dei sindaci» contro le politiche sull’immigrazione del governo Meloni. È qui che la sinistra è diversa dalla destra?

«Se vogliamo che le persone vivano nel nostro sistema di regole e le rispettino integrandosi, dobbiamo assicurare loro una via legale diversa e più certa perché possano diventare a tutti gli effetti cittadini italiani a partire dall’istituzione dello ius scholae per i bambini delle nostre scuole.

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Non è solo un tema etico, ma anche politico, a fronte del cambio demografico, sociale ed economico in atto in Italia. L’immigrazione, se gestita in modo inclusivo, può smettere di essere vissuta come un’emergenza e diventare una occasione di crescita».

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