Francesco Puglisi per Il Tempo
Si comincia a far chiarezza sulle cause che hanno distrutto lo scorso 7 maggio il Terminal 3 di Fiumicino.
«Entro ottobre sarà pronta la relazione della Commissione sul caso dell'incendio di Fiumicino. Il nostro compito non è arrestare qualcuno ma accertare le responsabilità, che senza dubbio ci sono. Nella relazione che presenteremo diremo di chi e quali».
Lo ha detto la presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli Infortuni sul lavoro, Camilla Fabbri, in merito al fascicolo di inchiesta avviato sul caso dell'incendio sviluppatosi a maggio scorso nell'aeroporto di Fiumicino. Con la relazione dei Vigili del Fuoco, si è concluso il ciclo delle audizioni. Proprio commentando un dato emerso nel corso della seduta della commissione Fabbri ha precisato: «Se in 4 minuti un incendio - ha concluso - si propaga così velocemente evidentemente qualcosa non ha funzionato».
«C'è stata una propagazione un po’ subdola, molto concentrata nel vano corridoio, ricordo che c’erano delle piante ai lati della zona dell'incendio che non erano state nemmeno eccessivamente danneggiate. È stata una propagazione molto veloce, repentina e violenta nella parte dei controsoffitti. Chiaramente la propagazione è sempre legata al tipo di reazione dei materiali, quindi il materiale non era certo del tipo che impediva una rapida propagazione».
Questo quanto ha spiegato dal comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Lazio, Marco Ghimenti, nel corso di un’audizione in commissione Infortuni sul lavoro al Senato.
«Anche dai filmati che sono stati visti, quello che stupiva è la rapidità: in 4 minuti dall'innesco la sutarazione del fumo aveva raggiunto 40 metri di corridoio, che erano già completamente invasi dal fumo. La difficoltà a raggiungere il posto è stata dovuta a questo sviluppo molto rapido e alla complessità dell'ambiente».
Lo ha detto Antonio Perazzolo, responsabile del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Fiumicino, nel corso dell'audizione in commissione Infortuni sul Lavoro al Senato in merito all'incendio avvenuto nel mese di maggio scorso all'aeroporto di Fiumicino. Quanto alle procedure di attivazione dei Vigili del Fuoco, Perazzolo ha precisato che è stata «ricevuta via telefonica una chiamata per presenza di fumo al T3 dalla polizia di Frontiera.
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Abbiamo diffuso la notizia e ci siamo recati subito sul posto dove attendevano la persona che ci aveva fatto la chiamata che ci doveva portare sul posto. In un primo momento - ha raccontato ricostruendo la dinamica dell'intervento dei VVf - siamo stati portati su un ballatoio dove si sentiva forte odore ma non era la zona interessata.
Da lì, insieme al personale della polizia di Frontiera abbiamo cercato di penetrare. Passati i primi 6 e 7 minuti non era più possibile entrare: parliamo di una galleria lunga circa 100 metri completamente invasa dal fumo, per cui si deciso di tentare un approccio dall'esterno che garantiva anche una via di fuga ed una maggiore visibilità» .
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