Da http://www.dailymail.co.uk/
Migliaia di turisti e oltre 50 chef stellati sono arrivati a Carloforte questo week-end, in Sardegna, per assistere allo spettacolo della Mattanza, la tradizionale pesca al tonno rosso praticata fin dal quindicesimo secolo.
La Mattanza consiste nel convogliare i tonni in 4 chilometri di reti attraverso camere sempre più piccole fino a raggiungere la camera della morte, dove i pesci si dimenano e si agitano in attesa di essere arpionati, tirati fuori dall’acqua e sventrati vivi. Pur essendo uno dei pilastri dell’economia locale, la pratica è duramente contestata dagli animalisti e proibita in molti altri porti del mediterraneo.
Mattanza in Sicila:
Giuliano Greco, organizzatore dell’evento, sostiene che la Mattanza sia molto più rispettosa degli animali rispetto al passato, quando i tonni venivano arpionati a centinaia: “Oggi solo il 10% del pesce viene pescato per essere ucciso in maniera rapida e indolore”, dice Greco.
Una volta il tonno rosso costituiva l’elemento base della dieta dei pescatori locali, ma ora è un prodotto molto costoso ed esportato in tutto il mondo. “Il segreto – spiega Greco – è che i tonni vengono uccisi prima dell’accoppiamento. In questo modo rimangono più grassi per lo sperma e le uova non ancora fecondate”.
“È proprio il sangue a rendere il tonno di Carloforte così speciale - continua Giuliano Greco - I pesci vanno sventrati immediatamente in modo che il sangue possa defluire, così la carne si conserva meglio e mantiene tutta la sua qualità fino al momento in cui viene servita”.
tonni nella rete piazza di carloforte, sardegna
Il tonno pescato durante la Mattanza viene rivenduto in Giappone a 500 dollari al chilo per finire sulle tavole dei ristoranti come sushi o sashimi. I pescatori sperano di pescare un centinaio di tonni al Girotonno festival, ma la quantità dipende dal tempo, dalle condizioni del mare e da quanti pesci riescono a fuggire dalla rete.