Veronica Cursi per www.ilmessaggero.it
Un cumulo di rifiuti, sacchi della spazzatura, tende di plastica, lampioni rotti, persino un materasso appoggiato sopra i muraglioni del Tevere. Una discarica a cielo aperto che sorge lungo la banchina, tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto, lì dove l'artista sudafricano William Kentridge a ottobre del 2016 realizzò il murale "Triumphs and Laments".
Trionfi e lamenti. Mai titolo fu più azzeccato: lo sguardo sul Tevere è un eterno conflitto tra luci e ombre. Da una parte la bellezza, dall'altra il degrado.
Degrado sul Tevere di fronte al murale di Kentridge
Già a marzo del 2016 l'opera, che racconta la grandezza di Roma attraverso la sua storia, era stata deturpata dai vandali. Ora a dissacrare quel fregio regalato alla città ci si mette anche l'incuria. Da una parte il fregio d’acqua che ha ripulito il muraglione e che attira turisti e romani. Sull'altro lato del fiume accampamenti di fortuna e rifiuti.
La grande bruttezza di Roma. A documentarla, con tanto di foto corredate, è l'ex ministro Giovanna Melandri. La presidente della fondazione Maxxi ha postato ieri sul suo profilo twitter una serie di immagini accompagnate dalla didascalia: «Lungotevere sotto Kentridge. Raggi ma è possibile?». Il post è stato ritwittato decine di volte.
Degrado sul Tevere di fronte al murale di Kentridge Degrado sul Tevere di fronte al murale di Kentridge Degrado sul Tevere di fronte al murale di Kentridge